Istituita nel 2006, LAM 360° - Land Art Mongolia si chiede in questa edizione "Chi siamo adesso". Curata da Lewis Biggs, prende in esame l'Antropocene, l'era corrente nella quale il comportamento dell'umanità è diventato il fattore dominante nell'equilibrio ecologico del pianeta.
Che cosa è andato “storto” nel percorso della globalizzazione? In che modo le sue conseguenze stanno incidendo sul paesaggio e sull’ambiente? Verso quale deriva i massicci cambiamenti legati all’urbanizzazione stanno conducendo l’umanità e la Natura?
A partire dal 30 luglio, la quinta edizione di LAM 360° – Land Art Mongolia prenderà in esame questi temi, sviluppando il tema guida Who are we now? attraverso la curatela di Lewis Biggs.
Il festival artistico biennale, coordinato da un’organizzazione non governativa indipendente con sede a Ulan Bator, anche quest’anno cercherà di sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni come sostenibilità, cultura nomade, decentramento ecologico e democrazia attraverso l’arte contemporanea.
Nel contesto paesaggistico unico della Mongolia, con epicentro nella capitale Ulaanbaatar, artisti provenienti da tutto il mondo – selezionati mediante una call lanciata nel dicembre 2017 – daranno vita a un’esposizione in programma fino al 25 agosto prossimo.