Il racconto di una gita compiuta dai nonni paterni all'inizio degli anni Novanta è diventato lo spunto per il nuovo progetto della fotografa romana Valentina Vannicola. Realizzato durante una residenza d'artista svolta sulla Riviera Romagnola nel 2014, e commissionato dal Bellaria Film Festival, il progetto "Riviere" è ora in mostra a Genova.
Classe 1982, l’artista romana Valentina Vannicola si è laureata in Filmologia presso La Sapienza di Roma e, successivamente, si è diplomata alla Scuola Romana di Fotografia. Legata al genere della staged photography – un’area della fotografia contemporanea che si presenta come una messa in scena capace di creare una sorta di tableau vivant – Vannicola è attiva nella produzione di immagini fotografiche che risultano influenzate dalle tradizioni cinematografica, letteraria e teatrale.
Fino al 4 agosto, la galleria VisionQuesT 4rosso Contemporary photography di Genova ospita Riviere, una sua serie composta da 14 immagini.
“Narra di un’isola che fu l’ossessione di mio nonno che egli avvistò durante una gita nelle acque dell’Adriatico, un avvenimento che non venne mai accertato”, ha raccontato la stessa artista, facendo riferimento alla cosiddetta Isola delle Rose. Nel settembre 1991, i nonni paterni della fotografa presero infatti parte a una gita in barca al largo delle coste di Rimini, diretti nel punto dove 22 anni prima era stata bombardata dallo Stato Italiano una piattaforma in mezzo al mare, progettata e dichiarata indipendente da un ingegnere bolognese e denominata, appunto, Isola delle Rose.
Nelle due sezioni di Riviere la superficie del mare diviene la linea di confine, per immagini al di sopra e al di sotto: nel primo caso, si tratta di “paesaggi persi del chiarore dei colori, desaturati e freddi, dove le figure sembrano perse nel tempo, in attesa di una qualsiasi azione altrui“; a questo corpus di lavori si contrappongono, per colore e presenze, le fotografie sotto il mare, tra animali o creature immaginifiche.