Oltre 250 opere, tra dipinti, sculture, mobili, costumi e strumenti musicali, danno vita a una coinvolgente immersione nel mondo - e nel tempo - di Casanova. A partire dalle memorie biografiche raccolte nei dodici volumi della sua autobiografia di avventuriero del Settecento.
Con Casanova’s Europe Art, Pleasure, and Power in the 18th Century il Museum of Fine Arts (MFA) di Boston prova a ricostruire il volto raffinato e splendente dell’Europa del Settecento. Coordinata da un team di curatori provenienti dallo stesso ente, dal Kimbell Art Museum e dal Fine Arts Museums of San Francisco, l’esposizione riunisce opere concesse da più di 35 istituzioni culturali, europee e statunitensi, tra cui la National Portrait Gallery di Londra, il Musée du Louvre e il Metropolitan Museum of Art.
Per unificare il percorso espositivo, i curatori sono ricorsi alla storia della vita di una delle figure iconiche – e intriganti – dell’epoca: il poeta e “avventuriero” Giacomo Casanova, vissuto tra 1725 e il 1798, che raccontò dei suoi viaggi, incontri ed esperienze in giro per l’Europa nella biografia in lingua francese Histoire de ma vie.
La visita si snoda tra oltre 250 pezzi: dipinti, sculture, opere su carta, manufatti di arti decorative, mobili, costumi e strumenti musicali restituiscono la ricchezza visiva e il gusto di quel periodo.
Sul punto di accogliere le nuove “sfide” lanciate dalla modernità, l’Europa del XVIII secolo emerge come un territorio nel quale la cultura si “intreccia” con la ricerca del piacere; tra i temi presentati in mostra, non a caso, ci sono questioni come l’intersezione tra sesso e potere, tra teatralità e identità, l’interesse verso il superamento dei confini geografici, l’ascesa di piaceri come quello per la buona tavola o per la conversazione vivace. Un’analisi, dunque, che ingloba molteplici punti di osservazione – politici, sociali, economici, sessuali – e viene rafforzata da una serie di programmi, promossi dal museo in concomitanza con la mostra, che arriveranno ad analizzare anche lo scenario della Boston contemporanea.
[Immagine in apertura: Presunto ritratto di Giacomo Casanova, attribuito a Francesco Narici, e in passato ad Anton Raphael Mengs o al suo allievo Giovanni Battista Casanova (fratello di Giacomo)]