La vulcanica artista americana torna a calcare le scene espositive d’oltremanica a sette anni di distanza dalla sua ultima mostra personale. Protagonista di una rassegna che offre una panoramica sui suoi lavori recenti.
Pioniera dell’indagine fotografica sul tema dell’identità di genere e del ruolo dei sessi nella società contemporanea, Cindy Sherman è ora al centro della monografica a lei dedicata, fino al primo settembre, dalla galleria Sprüth Magers di Londra. Un focus sulla creatività dell’artista americana, nota in tutto il mondo per i suoi autoritratti che evocano il mondo della moda, del cinema e della televisione per porre l’accento sulle dinamiche identitarie.
La mostra londinese riunisce la serie di scatti che compone la recente serie di scatti datati 2016 e presentati per la prima volta in Europa lo scorso anno a Berlino. L’obiettivo della Sherman stavolta la immortala nei panni di figure femminili che paiono incarnare le eroine del cinema hollywoodiano anni Venti, colte – a differenza degli storici Untitled Film Stills – visibilmente in posa.
Il trucco accentuato, le pose forzate, la mancanza di un contesto ben definito e lo sguardo accompagnato da una nota amara o rassegnata sembrano evocare un senso di vulnerabilità, che approfondisce l’indagine della Sherman attorno al tema identitario. Gli scatti, inoltre, sono stati realizzati secondo uno speciale procedimento a caldo che trasferisce il colore direttamente sul metallo, rendendo superflua la necessità di un vetro protettivo.
[Immagine in apertura: Untitled #567, dettaglio, 2016 © Cindy Sherman. Courtesy dell’artista, di Metro Pictures e Sprüth Magers]