Appuntamento a Roma per un simposio che vede protagonisti alcuni dei più rinomati architetti della scena internazionale. Riuniti, in occasione di un concorso internazionale di architettura, per riflettere sulle sfide poste alla progettazione dagli standard della didattica e dell'alta formazione nel Terzo Millennio.
Nel pomeriggio di domani, mercoledì 18 luglio, il Museo Nazionale MAXXI di Roma ospiterà un interessante dibattito, che vedrà prendere la parola alcuni dei più conosciuti e stimati architetti, progettisti e “addetti ai lavori” della comunità internazionale.
A partire dalle 17, infatti, avrà luogo il simposio Architecture & Education: Engaging spaces serving society and a human knowledge – L’Architettura a servizio delle Istituzioni universitarie: Spazi innovativi per ispirare nuovi modelli a supporto della Formazione e della Ricerca, un’iniziativa organizzata dall’Università Campus Bio-Medico della Capitale in occasione del concorso internazionale di architettura, indetto per la redazione del suo Masterplan del Piano di sviluppo trentennale piùCampus 2015-2045.
Nel corso delle diverse sessioni di talk, prenderanno quindi la parola proprio i finalisti del concorso internazionale, nonché alcuni membri della Giuria che è stata chiamata a valutare le proposte.
Tra gli ospiti attesi, figurano – per fare solo alcuni nomi – in qualità di moderatori Martha Thorne, Direttore Generale del Pritzker Architecture Prize, e Luca Molinari, fondatore Luca Molinari Studio e curatore scientifico del concorso; ancora, gli italiani Massimo Alvisi di Alvisi Kirimoto Partners, Alfonso Femia di Atelier(s) Alfonso Femia, Mario Cucinella dell’omonimo studio di progettazione. Sul fronte estero, ci saranno per esempio Benjamin Gilmartin, a rappresentare lo studio statunitense Diller Scofidio+Renfro, e il colombiano Giancarlo Mazzanti.
Ogni sessione sarà caratterizzata dall’esame – in un’ottica multidisciplinare, che non vede coinvolti soltanto gli architetti – di due progetti di architettura e urbanistica, scelti per il loro valore esemplare nel concepire spazi innovativi per la formazione e l’insegnamento.
Attraverso il simposio, si concretizza così l’intenzione espressa dallo stesso concorso internazionale per progettare il masterplan del futuro campus universitario romano: riflettere sulle sfide rappresentate da questo genere di spazi e provare a rispondere con esempi concreti e aggiornati, che possano davvero costituire il miglior ambiente possibile “per accogliere e sostenere l’educazione e la ricerca nel Terzo Millennio“.
E non soltanto. Tra le tematiche prese in esame, e dal concorso e dal simposio correlato, c’è infatti la capacità dell’architettura di creare, oltre a nuovi spazi, nuove relazioni con la comunità esistente. Rispondendo alle sue esigenze, contribuendo all’armonizzazione e alla rigenerazione del tessuto urbano anche su scala paesaggistica; inserendo il nuovo progetto come un elemento rigenerante e non di rottura con l’esistente.