Fino al 25 agosto, la galleria londinese Lazinc ospita una collezione di opere di Banksy, tra i più influenti - e sfuggenti - street artist internazionali, noto per il suo anonimato e per i messaggi sociali e politici espressi nei suoi interventi.
Cresciuto nella scena underground di Bristol, Banksy ha conquistato fama internazionale attraverso opere potenti quanto sovversive, permeate da un “dark humour” che non lascia indifferenti. Tuttavia, nonostante la presenza capillare delle sue opere – molte delle quali realizzate ben oltre i confini del Regno Unito – e la popolarità conquistata dai suoi lavori, l’artista continua a celare la propria identità, mantenendosi nell’anonimato.
Fino al 25 agosto, la galleria londinese Lazinc ospita Banksy. Greatest Hits: 2002-2008, presentata come la “prima mostra del Regno Unito che consente ai visitatori di vedere il lavoro dell’artista in un unico posto“. Infatti, date le premesse teoriche del suo lavoro – “concepito per le persone” – nessun museo e nessuna istituzione pubblica nel Regno Unito attualmente include i lavori di Banksy nella propria collezione permanente.
Focalizzandosi sul primo decennio del secolo in corso, la rassegna riunisce alcune delle opere chiave che hanno reso celebre lo street artist a livello globale. È il caso di Girl and Balloon, datata 2006, votata come il “lavoro artistico preferito della nazione” nel 2017. Stencil, dipinti unici, stampe in edizione limitata e molti altri interventi permettono un’inedita un’immersione nell’universo di Banksy, promossa per comprendere le radici del suo linguaggio, il crescente rilievo della sua figura, l’autorevolezza dei messaggi associati ai suoi interventi, l’evoluzione del suo stile.
Una collezione “esclusiva”, che negli obiettivi degli organizzatori intende consentire agli appassionati di vedere dal vivo opere delle quali, forse, non conoscevano neppure l’esistenza. Tra queste anche Love Is In The Air (2006), copertina del manifesto personale di Banksy, e Show Me the Monet (2005), una “reinterpretazione” del celebre ponte sul laghetto di ninfee dipinto da Claude Monet, nel 1899.
A rendere possibile la mostra è stato il legame tra il co-fondatore della galleria, il fotografo Steve Lazarides, con lo sfuggente artista: i due si sono incontrati per la prima volta nel 1997; fino al 2008, Lazarides è stato il fotografo e il gallerista ufficiale di Banksy, nonché “l’artefice” di importanti vendite dei suoi lavori.