Cosa succede quando i comuni cittadini prendono parte alla scelta dei nomi per le strade della loro città? Bruxelles si appresta ad accogliere 28 nuove vie, le cui denominazioni sono state scelte tra quasi 1400 proposte pervenute. E, come prevedibile, le sorprese non mancano...
C’è evidente voglia di novità – e di rilancio – in un’ex area industriale Tour & Taxis di Bruxelles, inclusa nel circuito della fiera Art Brussels, storica fiera belga che lo scorso mese di aprile ha festeggiato il 50esimo anniversario. Con un esplicito riferimento alle opere e al linguaggio di René Magritte, una strada della capitale sarà provocatoriamente ribattezzata “Ceci n’est pas une rue“: una via, dunque, che nella toponomastica ufficiale negherà di essere una via.
La denominazione trae ispirazione da La Trahison des images, celeberrima opera del pittore surrealista nella quale la raffigurazione di una pipa è accompagnata dalla scritta “Ceci n’est pas une pipe”. La nuova denominazione rientra in un articolato piano di rigenerazione della zona, finalizzato anche al suo inserimento tra le destinazioni turistiche della città.
Oltre a “Ceci n’est pas une rue“, saranno 28 le nuove strade – ma anche vicoli, piazze e passerelle della zona Tour & Taxis – a essere ribattezzati.
Sono stati gli stessi cittadini a proporre possibili alternative, presentando complessivamente quasi 1.400 nomi, in seguito sottoposti all’esame di una specifica commissione. Oltre all’omaggio a Magritte, nel quartiere non mancheranno le sorprese: dalla strada intitolata alla regista e artista belga Chantal Akerman, scomparsa nel 2015, fino a Chemin du Bonheur e Chemin d’Un Monde Meilleur, i “cammini” – rispettivamente – “della felicità” e “di un mondo migliore”.