Un itinerario a cavallo fra le epoche esamina il tema del destino nelle sue declinazioni artistiche. Esplorando le molte sfumature di un argomento che da sempre l’umanità intera cerca di afferrare.
Fato, destino. Sono queste le sponde fra le quali prende vita l’omonima mostra in corso nel Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova fino al 6 gennaio 2019. Curata da Renata Casarin e Lucia Molino, in collaborazione con Michela Zurla, la rassegna riunisce circa 70 opere, disposte lungo un percorso che unisce mito e contemporaneità, come evidenziato dal sottotitolo.
Scultura, grafica, pittura e mosaico sono alcuni dei linguaggi che determinano i lavori esposti, organizzati in dieci sezioni. Verità celate, Interrogare la sorte, Interrogare il cielo, Sfidare il destino, Vita in un vaso, Natura madre e matrigna, Tra sonno e morte sintetizzano alcuni nuclei tematici attorno a cui sono raccolti i capolavori provenienti da importanti fondazioni.
Ecco allora che le insondabili congetture del destino risuonano in opere quali La Sfinge del I secolo d. C. conservata nel Museo di San Sebastiano di Mantova; La cartomante di Jules Jean-Baptiste Dehaussy; La parabola del tesoro nascosto di Domenico Fetti; Cattedrale del gruppo ravennate CaCo3 e Icone di Sonia Costantini, solo per citarne alcune. A riprova del fascino senza tempo esercitato dal destino sull’essere umano.
[Immagine in apertura: Biagio Poli (Biagio Lombardo?), Tempesta marina, 1650 – 1680 circa, Mantova, Complesso Museale Palazzo Ducale. Immagine nell’articolo: Scultore del XVI secolo, Cupido dormiente, Seconda metà del XVI secolo, Marmo, 20 x 76 x 43 cm, Mantova, Museo della città – Palazzo San Sebastiano]