Al Palazzo Reale di Milano è protagonista Carlo Carrà

2 Ottobre 2018


Sono circa 130 le opere che compongono il percorso espositivo della monografica dedicata a Carlo Carrà che Palazzo Reale si appresta ad accogliere.
Scomparso nel 1966, il pittore italiano torna ad essere nuovamente protagonista all’interno della celebre sede milanese. La mostra in apertura il prossimo 4 ottobre, infatti, si svolge nel medesimo luogo in cui vennero allestite ben due precedenti rassegne. Nel 1987, il Comune di Milano omaggiò il pittore – tra i più grandi Maestri del Novecento, protagonista fondamentale dell’arte italiana e della pittura moderna europea – con una grande mostra; ma 56 anni fa, quando lo stesso Carrà era ancora in vita, si tenne una prima esposizione presieduta da Roberto Longhi.

Promossa, anche in questo caso, dal Comune di Milano-Cultura – realizzata in collaborazione con Palazzo Reale e Civita Mostre – la nuova retrospettiva ripercorre l’intera carriera del pittore: riunisce le sue opere più significative e ricostruisce le esperienze legate alla corrente divisionista, al futurismo, alla metafisica, fino alla produzione riferibile ai “valori plastici”.
Curata dall’esperta Maria Cristina Bandera – direttrice scientifica della Fondazione Roberto Longhi di Firenze – con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del Maestro – nonché fotografo e responsabile dell’archivio di Carlo Carrà – la mostra accoglie anche opere nelle quali l’artista si è misurato con la raffigurazione del paesaggio e il tema della natura morta.
Viene inoltre presentato l’importante incarico ricevuto negli anni Trenta, quando  Carrà affrescò il Palazzo di Giustizia di Milano; tale esperienza e il progetto sono documentati nel percorso di visita dai grandi cartoni preparatori.

Molte e prestigiose le istituzioni che hanno messo a disposizione opere delle proprie collezione per questa occasione, resa possibile grazie ai prestiti dello State Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca, dell’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, della Kunsthaus di Zurigo, della Yale University Art Gallery, della National Gallery di Praga, del Museum of Fine Arts di Budapest, dai Musei Vaticani, della Pinacoteca di Brera, del MART di Rovereto, del Museo del 900 di Milano, delle Gallerie degli Uffizi di Firenze e di vari collezionisti privati.

Compresa nel progetto culturale che l’Assessorato alla Cultura di Milano sta dedicando al Novecento italiano, la mostra estende l’ottica anche al ruolo rivestito da Carrà nel panorama culturale nazionale del suo tempo.
Quella che lui stesso definì “una vita appassionata” trova infatti spazio nella retrospettiva di Palazzo Reale attraverso documenti, fotografie, lettere, filmati e articoli, che offrono una preziosa testimonianza della sua attività critica per testate come La Voce, Lacerba e L’Ambrosiano.