Nel centenario della nascita dell’iconico artista, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ne celebra la memoria con una mostra che evoca il suo stile rivoluzionario.
Si presenta come la più completa ricognizione scientifica sull’opera di Mimmo Rotella la mostra Mimmo Rotella Manifesto, ospite della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dal 30 ottobre al 10 febbraio 2019. Curata da Germano Celant con Antonella Soldaini, la rassegna è il cuore pulsante del calendario espositivo ideato per celebrare l’artista, scomparso nel 2006, a cento anni dalla sua nascita.
A partire dal titolo, la mostra riprende uno degli aspetti cardine nella poetica di Rotella, il poster pubblicitario, da lui rielaborato attraverso tecniche come il décollage e le sovrapitture. Gli oltre 160 lavori selezionati si inseriscono in un display che configura il Salone Centrale della Galleria Nazionale come una piazza interna circondata da edifici e pareti.
Emblematiche, in questo senso, le parole di Celant: “Tale interpretazione urbana ha sollecitato un display che non fosse composto da frammenti, i quadri, con strutture espositive centrali, tipiche delle mostre tradizionali, in cui le opere sono presentate per temi e per momenti, in singoli territori parietali, stanze e sale, ma si integrasse con la piazza, entrandone a far parte”.
Il risultato è la presenza di 6 grandi insiemi-manifesto, dell’ampiezza di 3 metri per 10, che danno al pubblico la sensazione di muoversi in un contesto urbano e, al tempo stesso, mettono in luce le principali tecniche adottate dall’artista nell’arco della sua carriera. Si spazia dai décollages ai retro d’affiches degli anni Cinquanta e Sessanta, dalla produzione seriale nei riporti fotografici su tela emulsionata e negli artypos degli anni Sessanta e Settanta ai blanks dei primi anni Ottanta, fino alle sovrapitture e nuovamente ai décollages monumentali degli anni Novanta e Duemila.
L’itinerario espositivo è arricchito da disegni, opere pittoriche su tela e carta, effaçages e frottages, senza dimenticare i riferimenti al lavoro plastico e scultoreo di Rotella, testimoniato dalle opere in mostra nelle due “piazzette” esterne al salone-piazza.
[Immagine in apertura: Mimmo Rotella, Da uomo a uomo, 1967, artypo su tela. Collezione privata. Photo Alessandro Zambianchi, Simply.it srl, Milano © 2018 Mimmo Rotella by SIAE]