Il Museum Tinguely di Basilea fa da cornice a una rassegna affascinante, che ripercorre il legame fra il mezzo radiofonico e gli artisti. Attraverso le opere ispirate a uno strumento comunicativo sempre attuale.
Prende le mosse da una storia iniziata un secolo fa, la mostra Radiophonic Spaces, allestita al Museum Tinguely di Basilea fino al 27 gennaio prossimo. Un vero e proprio viaggio attraverso la storia di un medium che non ha perso la sua carica di attualità, declinata attraverso la produzione di artisti del calibro di Antonin Artaud, John Cage, László Moholy-Nagy fino a Michaela Mélian, Milo Rau e Natascha Sadr Haghighian.
Il pubblico può vivere un’esperienza davvero unica, immergendosi nel Sonic Journey ideato dall’artista, architetto e musicista Cevdet Erek e realizzato da Meso Digital Interiors. Dotati di cuffie e di speciali smartphone, gli spettatori attivano con il loro movimento opere passate e recenti, entrando in contatto diretto con il mondo della radio interpretato dagli artisti.
Sono molteplici, infatti, gli aspetti radiofonici presi in esame dagli artisti dell’ultimo secolo: si spazia dalla registrazione alla ricezione, giungendo al broadcasting. Senza dimenticare la ricerca sonora incentrata sul rumore tra i canali e sul silenzio dettato dalla mancanza di segnale o, ancora, lo studio dei supporti come i dischi in vinile.
[Immagine in apertura: David Vintiner e Gem Fletcher, Transhuman]