La mostra in arrivo alle Gallerie d’Italia e al Museo Poldi Pezzoli di Milano descrive il contributo del Belpaese alla storia del noto movimento romantico, diffuso nella prima metà dell’Ottocento.
Dal 26 ottobre al 17 marzo 2019, le Gallerie d’Italia ‒ Piazza Scala e il Museo Poldi Pezzoli di Milano fanno da cornice a Romanticismo, l’esposizione – curata da Fernando Mazzocca – che indaga in maniera inedita il contributo italiano a un movimento artistico ben radicato nella storia creativa ottocentesca.
Le oltre 200 opere in mostra richiamano il vivace dibattito culturale dell’epoca, che vide protagonisti l’Inghilterra, la Francia, la Germania e l’Impero austriaco, fra il Congresso di Vienna e i moti del 1848, includendo anche l’Italia, dove le ultime manifestazioni della cultura romantica si esaurirono con l’unificazione del Paese e l’avvento del Realismo.
Milano, inoltre, fu uno dei centri della cultura romantica, animata com’era da personalità del calibro di Francesco Hayez, Alessandro Manzoni, Ugo Foscolo e Gioacchino Rossini; a riprova della trasversalità del Romanticismo, che influenzò sia le arti visive sia il panorama letterario e musicale.
Le 12 sezioni che compongono la mostra alle Gallerie d’Italia e le 5 al Museo Poldi Pezzoli restituiscono a tal proposito la rottura avvenuta nella gerarchia dei generi: paesaggio, ritratto e rappresentazione della vita del popolo assunsero la medesima importanza della pittura sacra o di storia.
Oltre alle opere pittoriche di Ippolito Caffi, Giuseppe e Carlo Canella, Giovanni Carnovali detto il Piccio e Massimo d’Azeglio, solo per citarne alcune, la rassegna punta sulla scultura, come quella di Lorenzo Bartolini, Pietro Tenerani e Vincenzo Vela, e sui lavori di artisti internazionali attivi anche in Italia quali Caspar David Friedrich, Joseph Mallor, William Turner e Jean-Baptiste-Camille Corot.