La Project Room del museo bolognese sta per fare da cornice a una mostra che ripercorre le sperimentazioni con il linguaggio video condotte in Italia dal 1995 al 2000. Usando la videocassetta come bussola.
Dal 13 ottobre al 17 febbraio 2019, la Project Room del MAMbo di Bologna ospiterà VHS + video/animazione/televisione e/o indipendenza/addestramento tecnico/controllo produttivo 1995/2000, il progetto espositivo ideato da Saul Saguatti e Lucio Apolito con la curatela di Silvia Grandi e la collaborazione del Dipartimento di Arti dell’Università di Bologna.
La mostra prende in esame un periodo cruciale nello sviluppo del linguaggio audiovisivo, a metà strada fra l’epoca analogica e l’imminente rivoluzione digitale, configurandosi come un mix di esperimenti tra ambito performativo e videografica, a partire dalla VHS, il supporto per eccellenza nel campo del video. Opifcio Ciclope, Fluid Video Crew, Ogino Knauss, Otolab e Sun Wu Kung si distinsero nella produzione di materiali in cui confluivano animazioni, fonti in diretta e interventi di videografica.
La rassegna bolognese riunisce tre proiezioni murali suddivise in molteplici immagini di schermi, che avvolgono lo spettatore e lo inducono a una visione multipla. Il tutto è accompagnato da didascalie che scandiscono il susseguirsi dei video in loop e da una traccia audio in cui si sovrappongono le testimonianze degli autori, i quali restituiscono le atmosfere di allora.