Per uno dei protagonisti indiscussi della scena architettonica italiana del Novecento, è arrivato il momento della prima ampia monografica nella capitale francese. A partire dal 19 ottobre, il Musée des Arts Décoratifs accoglie "Tutto Ponti, Gio Ponti archi-designer", con oltre 400 pezzi esposti per ricorrere sei intensissimi decenni di produzione tra architettura, design, interior design ed editoria.
Non si può raccontare la storia dell’architettura e del design del Novecento senza soffermarsi lungamente sulla figura di Gio Ponti. Al progettista, tra i più influenti e prolifici del secolo scorso, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi dedica la prima retrospettiva francese. A partire da 19 ottobre, Tutto Ponti, Gio Ponti archi-designer analizzerà la sterminata produzione dell’architetto milanese ripercorrendo sei decenni di attività.
Nell’allestimento progettato dallo studio Wilmotte & Associés, affiancato da Italo Lupi per gli aspetti legati al graphic design, saranno esposti oltre 400 pezzi – tra cui disegni, modelli, fotografie, film, prototipi – concessi da numerosi prestatori, a partire dall’Archivio Gio Ponti di Milano.
Dall’architettura al design industriale, dall’arredamento all’illuminazione, dal campo editoriale – si deve proprio a Ponti la fondazione della rivista Domus – al contributo nei settori della porcellana – venne nominato direttore artistico della manifattura Richard-Ginori nel 1923 – e della cristalleria, della ceramica e della lavorazione dei metalli, la monografica intende mettere in evidenza la portata innovatrice del contributo di questo autore, ancora oggi di ispirazione per generazioni di designer e architetti.
Efficace e identificativa dei suoi molteplici interessi e dei tanti ambiti di intervento è l’espressione “dal cucchiaio alla città“, attribuita all’architetto italiano Ernesto Nathan Rogers proprio in riferimento a Gio Ponti.
Una frase che riesce a incarnare perfettamente la personalità di questo autore, i cui progetti spaziarono “dall’infinitamente piccolo” – o leggero, come nel caso della celeberrima sedia Superleggera – alla scala urbana, indagata con interventi quali Torre Pirelli a Milano, la Villa Planchart a Caracas, la Concattedrale di Taranto, il Denver Art Museum e le importanti commissioni private ottenute, a partire dal 1950, in Venezuela, negli Stati Uniti, in Medio Oriente e ad Hong Kong. Tutto Ponti, Gio Ponti archi-designer resterà aperta fino al 10 febbraio prossimo.
[Immagine in apertura: Gio Ponti, Palazzo Bo – Basilica, Padova]