Palazzo Magnani si prepara ad accogliere una vasta retrospettiva dedicata a Jean Dubuffet, inventore del concetto di art brut e poliedrico protagonista della stagione informale.
Dal 17 novembre al 3 marzo 2019, Palazzo Magnani fa da cornice a L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, la retrospettiva intitolata a Jean Dubuffet, pittore novecentesco fra i massimi esponenti dell’Informale, cui si deve l’invenzione del concetto di Art Brut, filone creativo del quale lo stesso Dubuffet fu il primo collezionista.
Curata da Martina Mazzotta e Frédéric Jaeger, la mostra riunisce 140 opere ‒ fra dipinti, disegni, sculture, grafiche, libri d’artista e dischi ‒ provenienti principalmente dalla Fondation Dubuffet e dal Musée des Arts Décoratif di Parigi, ma anche da numerosi musei internazionali, a riprova della multiforme creatività che animava la poetica di Dubuffet, attraversata da una vivace ironia.
Sono tre le sezioni che compongono la rassegna, sviluppata attorno alla dialettica fra le nozioni di materia e spirito. La prima sezione include le opere realizzate fra il 1945 e il 1960, con un occhio di riguardo all’ambito materico; la seconda spazia dal 1962 al 1974 e trae origine dai lavori della serie de L’Hourloupe, nati da un disegno eseguito macchinalmente al telefono e poi trasformato, 12 anni più tardi, in una scultura monumentale. La terza sezione, infine, guarda al periodo compreso tra il 1976 e il 1984, con i Théâtres de mémoire e i Non-lieux e una particolare attenzione al cromatismo.
Non manca un focus sulla musica, grande passione di Dubuffet, sui libri d’artista e sulle scenografie ma, soprattutto, non manca il riferimento all’Art Brut, individuata da Dubuffet nelle creazioni di personalità autodidatte, possedute da un talento al limite dell’ossessione. Il pubblico potrà dunque ammirare i lavori di Aloïse, Wölfli, Wilson, Walla, Hauser, Tschirtner provenienti dalla Collection de l’Art Brut di Losanna, dal Gugging Museum di Vienna e da collezioni private svizzere.
[Immagine in apertura: Jean Dubuffet, Solario (portrait), dettaglio, marzo 1967, Vinilico su tela, 100 x 81 cm © 2018 Adagp, Paris/ Siae, Roma]