Dopo Mosca e Madrid, l'artista cinese Leone d'oro alla Biennale di Venezia nel 1999 ha scelto Firenze e gli Uffizi come nuova tappa del progetto “Viaggio di un individuo attraverso la Storia dell’Arte Occidentale”. Circa sessanta le opere di questa personale, anticipata dalla spettacolare performance "City of Flowers in the Sky", con fuochi d’artificio diurni ispirati alla "Primavera" di Sandro Botticelli.
È stato uno spettacolo d’eccezione ad “annunciare” la personale fiorentina dell’artista cinese Cai Guo-Qiang, visitabile nelle dieci gallerie connesse alle sale caravaggesce, nel corpo principale degli Uffizi, fino al 17 febbraio.
Con il tripudio di fuochi d’artificio della performance City of Flowers in the Sky, andata in scena domenica 18 novembre a Piazzale Michelangelo, il Leone d’oro alla Biennale di Venezia nel 1999 – noto anche per essere stato il regista della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino – ha voluto rendere il suo simbolico omaggio a Sandro Botticelli e, in particolare, all’opera Primavera, tra i capolavori custoditi nel principale museo fiorentino.
Migliaia di fiori e piante rinascimentali hanno colorato il cielo del capoluogo toscano, svelando l’opera di 24 metri appositamente concepita dall’autore usando la polvere da sparo su carta di canapa. “I fuochi d’artificio ricordano migliaia di fiori simili a quelli del Rinascimento, e allo stesso tempo evocano le palette dei Maestri del Rinascimento. La sontuosa collezione degli Uffizi sembra uscire dalla sua architettura, fondendosi tutt’uno con la città che la nutre“, ha raccontato Cai Guo-Qiang.
A partire dal 20 novembre, saranno circa 60 le sue opere esposte; tra queste, dipinti di varie dimensioni realizzati con polvere da sparo, autoritratti e una selezione di bozzetti dell’artista che ne illustrano il processo creativo. Curata dal direttore curatori Eike Schmidt e da Laura Donati, la monografica Flora Commedia è compresa nel progetto Viaggio di un individuo attraverso la Storia dell’Arte Occidentale: dopo le tappe al Museo Pushkin di Mosca e al Museo Prado di Madrid, lo scorso anno, e l’attuale mostra fiorentina, questo speciale itinerario proseguirà al Museo Archeologico di Napoli, nel 2019, per poi concludersi in Oriente.
Nel catalogo associato alla mostra, pubblicato da Giunti editore, Germano Celant scrive: “Tutto il suo fare manifesta l’elaborazione di una transizione tra momenti distinti, tanto che tutto è in evoluzione: dal disegno all’evento, dall’immagine alla realtà, dal buio alla luce“.
[Immagine in apertura: Cai Guo-Qiang, City of Flowers in the Sky, Atto 5: Giardino spirituale, Firenze, 2018. Photo by Daxin Wu, courtesy Cai Studio]