Scomparso lo scorso luglio, il fotografo piemontese viene omaggiato dalla prima grande retrospettiva dedicata alla sua opera. Sette decenni di produzione sono analizzati attraverso una selezione di oltre 60 immagini, mentre un'installazione sonora site-specific affianca al racconto visivo anche suggestioni sonore. Fino al 9 dicembre.
È il Castello di Mirandolo, a San Secondo di Pinerolo (Torino), ad accogliere la più importante retrospettiva dedicata al Augusto Cantamessa fino a oggi. Sette decenni di attività del Maestro piemontese dello scatto, scomparso nel luglio scorso, vengono ripercorsi attraverso una selezione di oltre 60 fotografie, in bianco e nero, modern print e vintage, alcune delle quale fin qui inedite.
A partire dal 10 novembre, la monografica punta ad avvicinare un pubblico di tutte le età alla produzione del fotografo, nato a Torino nel 1927, che è stato premiato dalla FIAF con il titolo di Maestro della Fotografia Italiana (MFI), la massima onorificenza nazionale del settore.
Le cinque sezioni in cui si articola il percorso espositivo – f8/1:200, Terra, Paesaggi, Ritratti, Vintage – corrispondono ai più significativi ambiti tematici presi in esame dall’artista nell’arco della sua carriera, legata a una fase di intensi cambiamenti della società italiana, dal boom economico al tramonto della civiltà contadina a favore della dimensione urbana. Curata dalla Fondazione Cosso e promossa in collaborazione con Bruna Genovesio e Patrik Losano – curatori del patrimonio fotografico di Augusto Cantamessa – la rassegna include un’installazione sonora concepita dal progetto artistico Avant-dernière pensée.
I visitatori avranno così l’opportunità di associare l’esperienza di osservazione delle fotografie con una dimensione narrativa di tipo musicale. Affiancata dalla pubblicazione dela prima monografia completa sull’opera di Augusto Cantamessa, edita da L’Artistica Editrice e pubblicata proprio nel 2018, Augusto Cantamessa – Fotografie resterà aperta fino al 9 dicembre prossimo