L’arte “labirintica” di Victor Vasarely

13 Dicembre 2018

Exhibition view "Victor Vasarely. In the Labyrinth of Modernism" Photo: Städel Museum

C’è tempo fino al 13 gennaio per visitare la mostra intitolata a Victor Vasarely dallo Städel Museum di Francoforte sul Meno. Un viaggio a cavallo di sei decenni, nel solco della carriera dell’artista, ungherese d’origine e francese d’adozione, che ha saputo regalare nuove sfumature al concetto di Modernismo, grazie a un linguaggio di particolare presa visiva.

Victor Vasarely. In the Labyrinth of Modernism riunisce più di 100 opere realizzate dal fondatore della Op Art a partire dagli esordi, mettendo in luce le diverse fasi del suo lavoro nel corso degli anni. Figura chiave nella definizione del dialogo tra il primo Modernismo dell’Europa centrale e orientale e le istanze avanguardistiche degli anni Sessanta nell’area occidentale, Vasarely non fu solo il “capostipite” della Op Art, ma anche un modello per le generazioni successive.

I media tradizionali, nella sua pratica, affiancano i meccanismi della produzione di massa, l’architettura e il concetto di multiplo, scandagliando i numerosi aspetti della cultura modernista. Le opere esposte rendono conto di tale peculiarità, spaziando dagli interventi giovanili come Hommage au carré (1929) all’Autoportrait (1944) di stampo figurativo, al Noir-et-Blanc degli anni Cinquanta fino ai lavori legati alla Op Art degli anni Settanta.

A rendere la mostra ancora più spettacolare, contribuiscono i prestiti di opere da musei e istituzioni del calibro del Centre Pompidou di Parigi, della Tate Modern di Londra, del Solomon R. Guggenheim Museum di New York e della Michele Vasarely Foundation.

[Immagine in apertura: Exhibition view Victor Vasarely. In the Labyrinth of Modernism Photo: Städel Museum]