La collettiva "Apologia della Storia – The Historian’s Craft" accompagna il debutto di un spazio dedicato alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione nel capoluogo lombardo. A dirigerlo Alberto Salvadori, che è anche curatore con Luigi Fassi di questa prima mostra.
Primo fine settimana di apertura per ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti, neonato spazio non profit dedicato alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione. Diretta da Alberto Salvadori, la nuova istituzione è una fondazione privata che offrirà un’offerta ampia, per differenziare in ambito artistico: mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e altre iniziative ancora si susseguiranno.
Da segnalare, tra i progetti già promossi, un’iniziativa di durata triennale dedicata alle persone affette da Alzheimer e a chi se ne prende cura.
Due le parole chiave scelte per identificare lo spirito guida di ICA: condivisione e partecipazione. Apologia della Storia – The Historian’s Craft è l’appuntamento espositivo di apertura; curata di Alberto Salvadori e Luigi Fassi, questa collettiva intende rifarsi al volume Apologie pour l’histoire ou Métier d’historien, opera fondamentale del 1944 dello storico francese Marc Bloch.
Yto Barrada, Lothar Baumgarten, James Lee Byars, Nanna Debois Buhl, Ryan Gander, Haroon Gunn-Salie, Arjan Martins, Santu Mofokeng, Antonio Ottomanelli, Paul Pfeiffer, Javier Téllez, Mona Vatamanu & Florin Tudor sono i protagonisti di questo primo progetto espositivo; gli artisti selezionati “ricercano nel presente i segni dei mutamenti in atto, delle tensioni verso il futuro, a partire dalla comprensione del passato“.
ICA Milano, che ha trovato casa nell’ex area industriale situata in via Orobia, ha già reso nota la prossima mostra: al termine di Apologia della Storia – The Historian’s Craft, visitabile fino al 15 marzo, sarà infatti presentata la prima personale italiana dello scultore svizzero Hans Josephsohn, organizzata in collaborazione con il Kesselhaus Josephsohn e Hauser and Wirth.
[Immagine in apertura: Javier Téllez, Letter on the Blind, For the Use of Those Who See,
2007. Installation view presso ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti. Ph. Dario Lasagni]