Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo, a Roma, ospitano una mostra interamente dedicata all’importante ruolo giocato dalle armi nella definizione della storia europea rinascimentale e, persino, dell'arte del periodo.
C’è tempo fino al 27 gennaio per visitare la rassegna Armi e potere nell’Europa del Rinascimento, allestita a Roma presso Palazzo Venezia e Castel Sant’Angelo. Curata da Mario Scalini, la mostra riunisce circa 160 pezzi che evocano il ruolo delle armi nell’epoca rinascimentale, con un occhio di riguardo al legame con la storia dell’arte.
Armi da difesa e offesa, armature intere, armi da fuoco, spade, elmetti e balestre sono solo alcuni degli oggetti esposti, a riprova dell’importanza sempre più radicale di questi strumenti nel corso del Quattrocento. Dalle armi, infatti, dipese l’esito di conflitti storici come quello tra Occidente e Impero Ottomano e la battaglia di Pavia, fatti che entrarono negli annali e che videro le armi protagoniste.
La mostra capitolina innesca anche un dialogo con la storia dell’arte, riconoscendo nelle armi dei manufatti di alto artigianato.
Inoltre il nucleo dell’esposizione è la collezione Odescalchi, nata dalla passione del principe Ladislao, il quale selezionò un grande numero di armi provenienti soprattutto dall’Europa occidentale, successivamente donate al Museo Nazionale di Palazzo Venezia. Un corpus di oltre 2mila pezzi, alcuni dei quali esposti per la prima volta in occasione della mostra romana.
[Immagine in apertura: Pompeo della Cesa (attribuito), Armatura da barriere di Odoardo Farnese, Italia, Milano, XVI secolo (1591), Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo]