Arte e design in ospedale: anche gli ambienti destinati alla salute e alla cura possono essere stimolanti dal punto di vista estetico, sia per i pazienti in fase di recupero, sia per i visitatori e per il personale. Anche per queste ragioni, il Royal National Orthopedic Hospital di Londra si è affidato al duo di designer di Studio Roso per la realizzazione di un intervento site-specific.
Fondato dai designer Sophie Nielsen and Rolf Knudsen e di base a Londra, Studio Roso ha di recente ultimato la realizzazione Tribe.
Commissionata dal Royal National Orthopedic Hospital a Stanmore, a nord-ovest di Londra, l’opera è stata realizzata nell’ambito di nuovo programma artistico volto a creare negli ambienti ospedalieri del Regno Unito un’atmosfera più accogliente e distesa; tra i promotori, c’è la principessa Eugenia di York, operata da bambina per un problema alla schiena e “supporter” in prima linea della RNOH Charity.
Ispirandosi all’importanza di ciascun individuo all’interno della società, lo studio ha concepito un intervento che intende celebrare l’importanza del multiculturalismo e delle relazioni tra persone diverse. Questi “principi ispiratori” hanno trovato un’espressione compiuta nella realizzazione di una serie di elementi dalla forte identità cromatica, posti in sospensione e visibili da più livelli dell’edificio.
Particolarmente interessante si è rivelato il processo che ha portato alla nascita di Tribe: i designer hanno fotografato persone diverse per età, sesso e peculiarità fisiche: si tratta della “tribù” che ogni giorno occupa gli spazi del Royal National Orthopedic Hospital, ovvero operai, pazienti, infermieri, medici e addetti alle pulizie. Tutti sono stati ritratti di profilo e i tratti somatici di ciascuno sono stati prima riprodotti in 3D; quindi sono stati dipinti, associati ad altri analoghi e fissati al soffitto attraverso cavi. Ogni filo sospeso risulta formato da un numero variabile di “teste”, da 9 a 18; le fotografie scattate da Studio Roso e fondamentali per l’ultimazione del lavoro sono anch’esse esposte nell’ospedale londinese.