A vent’anni dall’ultimo allestimento, al Teatro alla Scala di Milano va in scena Chovanščina, capolavoro di Modest Musorgskij: un colossale dramma storico-politico che riassume storia e cultura russa.
A 20 anni dall’ultimo allestimento a Milano, va in scena al Teatro alla Scala Chovanščina, ultimo capolavoro di Modest Musorgskij: un evento – in programma dal 27 febbraio al 29 marzo – che vede il ritorno del repertorio russo con il nuovo allestimento di Mario Martone.
Chovanščina è un colossale dramma storico-politico senza eroi, scritto da Musorgskij a partire dal 1872, costruendo un continuo rimando tra drammi personali, rivolgimenti politici e conflitti religiosi: una summa di storia e cultura nazionali che, scomparso l’autore, ha attraversato la musica russa con i contributi di Rimskij-Korsakov, Stravinskij e Šostakovič.
Per l’occasione torna sul podio Valery Gergiev, oggi massimo interprete di questo repertorio e già direttore dell’ultima versione scaligera del 1998, che manca alla Scala in un’opera dal 2013. La regia è, come anticipato, quella di Mario Martone, reduce dal successo dell’inaugurazione della precedente stagione scaligera con Andrea Chénier e, al cinema, del recente Capri Revolution; le scene sono di Margerita Palli, al suo dodicesimo spettacolo scaligero, che nelle scorse settimane ha nuovamente conquistato il pubblico con Lo schiaccianoci.