Il documentario incentrato sul legame fra comunità umane, fenomeni naturali, creazione artistica e tutela si è aggiudicato il Premio "Università di Firenze" al Festival ArcheoFilm, nel capoluogo toscano.
Risale a poche ore fa la notizia del conferimento del Premio Università di Firenze al documentario ArtQuake ‒ L’arte salvata, nell’ambito della kermesse fiorentina ArcheoFilm. Il riconoscimento mette in luce l’attualità e l’urgenza dei temi trattati dalla pellicola, che sottolinea il valore degli sforzi compiuti per ricostruire il legame tra uomo, Natura e creazione artistica ogni volta che questo viene messo a dura prova da catastrofi ambientali come i terremoti.
Da Amatrice al “bunker” di Spoleto e al Palazzo ducale di Sassuolo, dove sono conservate le opere in attesa di trovare di nuovo la loro più consona collocazione, in seguito al sisma che ha colpito il Centro Italia nel 2016 e a quello in Emilia nel 2012, fino al recupero delle vele della Basilica Superiore di Assisi: sono molti gli esempi che portano alla ribalta la necessità di rispondere alle tragiche conseguenze dei terremoti, anche attraverso la difesa del patrimonio creativo e la sua ricostruzione.
Emblematiche le motivazioni alla base del conferimento del premio: “Per la qualità del racconto per immagini e per l’efficacia del montaggio che tiene insieme un repertorio differenziato e ampio di fonti ben articolate e selezionate, che mostrano la crudeltà del terremoto, ma anche l’idea che nel recupero del patrimonio artistico-culturale si possa rintracciare un modo per celebrare il lutto, fare memoria e tenere insieme un’identità violata costruendo ponti tra passato e futuro. Per la qualità dei contributi di esperti e professionisti, che sulle sorti dell’arte riflettono con competenza, e riescono con abilità a sensibilizzare lo spettatore su come l’arte recupera l’arte e come l’arte accolga e renda eterne le vite delle persone che l’hanno conosciuta, ammirata, frequentata quotidianamente o alla quale si sono rivolte in preghiera. Per la capacità di raccontare una storia, o tante storie, ricostruendo un ordine e un senso attraverso la divisione in fasi/paragrafi dei destini dei luoghi, dei patrimoni artistici, degli insediamenti umani colpiti dalla forza implacabile dei terremoti”.