Nelle capitale francese, è il Musée d’art et d’histoire du Judaïsme a ospitare la mostra che ricostruisce il profilo umano e la carriera professionale di Helena Rubinstein. Ribattezzata da Jean Cocteau "l'imperatrice della bellezza", fondò l'impero cosmetico omonimo e fu un'appassionata collezionista di arte.
Cracovia, Vienna, Melbourne, Londra, Parigi, New York e Tel Aviv: sono le 7 città che hanno rivestito un ruolo fondamentale nella vita di Helena Rubinstein, l’imprenditrice polacca a cui si deve la fondazione dell’omonima casa cosmetica, per la quale oggi lavorano migliaia di persone.
Scomparsa nel 1965 all’età di 93 anni, viene ora omaggiata dalla prima retrospettiva che le dedica la Francia, al via nelle capitale il 20 marzo. Curata da Michèle Fitoussi – autore del volume Helena Rubinstein. The Woman who Invented Beauty, da Dorota Sniezek, curatrice presso il MahJ – Musée d’art et d’histoire du Judaïsme (che è anche sede dell’appuntamento espositivo), la rassegna segue una precedente esposizione, che ha debuttato nel 2017 al Jüdisches Museum di Vienna.
Visitabile fino al 25 agosto, la mostra Helena Rubinstein. The Adventure of Beauty ricostruisce il profilo umano e la carriera professionale dell’imprenditrice in un percorso in 7 tappe, tante quante furono le città importanti nel corso della sua vita. Complessivamente sono oltre 300 gli oggetti esposti, tutti provenienti dalla sua collezione personale; si tratta di oggetti, abiti, fotografie, arazzi, libri, ma anche incisioni, dipinti e sculture, che testimoniano la sua passione verso l’arte.
Rubinstein infatti non fu solamente “l’imperatrice della bellezza” – come la soprannominò Jean Cocteau – che, dopo la nascita in una modesta famiglia ebrea ortodossa, riuscì a dare vita a una delle più note realtà del settore cosmetico a livello internazionale.
Raccolse una collezione vasta ed eclettica, che comprende opere di Salvador Dalì, Marc Chagall, Pablo Picasso, Fernand Léger, George Braque e altri ancora.
Indossò le creazioni dei più grandi couturier del suo tempo – da Poiret a Balenciaga; da Chanel a Dior – e frequentò assiduamente New York, Londra e Parigi; città, quest’ultima, che amò particolarmente e nella quale riuscì a raccogliere gran parte delle opere divenute di sua proprietà. Non solo: fu amica e mecenate di molti artisti dei quali acquisì le opere; il suo interesse verso l’architettura e le arti decorative la spinse a scegliere riconosciuti esponenti del Movimento Moderno per la progettazione dei suoi saloni di bellezza in giro per il mondo.
Accompagnata da un programma di eventi, visite a tema, laboratori per bambini e tour tematici, alla scoperta della Parigi di Helena Rubinstein, la retrospettiva è associata a un catalogo dedicato.
[Immagine in apertura: Paul César Helleu, Ritratto di Helena Rubinstein, dettaglio, 1908, fonte Wikipedia]