Non erano solo canzonette: la musica italiana viene eletta strumento per esplorare e interpretare le trasformazioni sociali avvenute nel Belpaese a partire dagli anni Cinquanta, nella mostra in corso alla Promotrice delle Belle Arti di Torino.
Inaugurata lo scorso 22 marzo, per tutta la primavera e fino al 7 prossimo 7 luglio, a Torino si ripercorre la storia recente dell’Italia utilizzando un “metodo” piuttosto originale: attraverso la musica d’autore, che la mostra NOI …non erano solo canzonette elegge a strumento per interpretare le grandi trasformazioni che interessarono il BelPaese a partire dagli anni del boom economico.
Il percorso espositivo alla Promotrice delle Belle Arti di Torino inizia da Domenico Modugno nel 1958 e termina con Paolo Rossi che, nel 1982 a Madrid, solleva la coppa che decreta il nostro Paese campione del mondo nel calcio.
Nel mezzo, l’Italia conosce le manifestazioni studentesche e l’emancipazione femminile, l’introduzione degli elettrodomestici come nuova commodity e l’intrattenimento televisivo. Tutti eventi per cui la mostra propone, a puntuale contrappunto, cento opere musicali italiane, da Francesco Guccini a Fabrizio De André e Patty Pravo. In una sorta di “passo a due” tra musica e società italiana, lo stile di vita e la moda, relazioni sociali e personali si riflettono nelle creazioni musicali, venendone a loro volta influenzate.
Prodotta da Bibibus Events con il supporto di Intesa Sanpaolo, l’iniziativa è a cura di Gianpaolo Brusini, Giovanni De Luna, Lucio Salvini, ma vede anche la partecipazione di Fabri Fibra, Giorgio Olmoti e Omar Pedrini.
[Immagine in apertura: Lucio Dalla negli Studi Stone Castle, Carimate (CO), ottobre 1978 © Renzo Chiesa Milano]