19 Aprile 2019
C'è anche la prima edizione del diario di Noa Noa, pubblicato su “La Revue Blanche” nel 1897, tra le opere esposte in occasione della mostra che la cittadina delle Langhe dedica a Paul Gauguin.
Città nota in tutto il mondo per la produzione vinicola, Barolo, in provincia di Cuneo, in occasione delle festività pasquali accoglie la mostra Gauguin e il Diario di Noa Noa.
A partire dal 21 aprile, infatti, l’Aula Picta della città piemontese ospiterà un progetto espositivo interamente dedicato all’artista francese, noto per aver trascorso parte della sua vita (anche artistica) oltre i confini del paese d’origine, tra Panama, Martinica e, soprattutto, in Polinesia Francese. A Tahiti, arrivò per la prima volta nel 1891: un soggiorno destinato a protrarsi per tre anni, cui ne sarebbero seguiti altri ancora, che si rivelò particolarmente fecondo per la sua produzione.
Fino al 3 novembre, in occasione del progetto espositivo curato da Vincenzo Sanfo a Barolo, saranno esposte 21 xilografie dell’artista; ad affiancarle, bronzi, documenti, fotografie e libri che testimoniano l’interesse del pittore per quel mondo selvaggio, primitivo e sciamanico conosciuto lontano dalla patria.
In particolare, le xilografie presentate vennero realizzate da Gauguin per illustrare il suo primo diario polinesiano; a stamparle fu il suo amico Daniel de Monfreid. Di rilievo sono anche le opere scultoree incluse nel percorso espositivo, tra cui la terracotta Hina et Tifatou – nota anche come Vase aux Quatre Dieux.
Singolare la storia del disegno Studio di braccia, anch’esso in mostra nella cittadina delle Langhe: venne salvato dal rogo degli averi dell’artista, ordinato dalle autorità alla sua morte.