Il leader dei Radiohead ha parlato del nuovo album solista, al quale sta lavorando da un po’, definendolo “distopico” e influenzato da ansie e paure, legate ai fatti che stanno accadendo nel mondo.
Thom Yorke ha parlato del nuovo album solista, al quale sta lavorando da un po’, definendolo “distopico” e influenzato da ansie e paure, legate a fatti ed eventi sia personali sia di dimensione globale. Nella lunga intervista per la rivista Crack, tra le ispirazioni dirette ha citato anche gli spettacoli dal vivo semi-improvvisati di Flying Lotus, al secolo Steven Ellison: “Ci siamo accorti immediatamente che era un nuovo modo di comporre. Ho inviato al produttore Nigel Godrich dei demo sparsi e incompleti e lui si è concentrato su quelli che pensava potessero funzionare, costruendoci sopra dei loop e poi rimandandomi il tutto, così da poterci scrivere le parti vocali”.
Nel descrivere l’atmosfera delle nuove composizioni del disco, il leader dei Radiohead ha raccontato, infine, di un viaggio a Tokyo in cui una successione di immagini oniriche lo avrebbero lasciato scombussolato: “Umani e ratti si scambiavano di posto. Un sogno. E man mano che mi svegliavo, mi arrivavano queste immagini limpide di ragazze claudicanti in tacchi, ma in realtà erano topi, mentre gli esseri umani erano nei canali di scolo. Ho avuto anche un’altra immagine, stavolta nella città di Londra, dove tutti i grattacieli si mischiavano tra loro. Per qualche ragione pensavo che un buon modo di esprimere l’ansia in maniera creativa fosse in un ambiente distopico”.
[Immagine in apertura: photo by Sean Evans @deadskinboy, via Artribune]