La rassegna allestita al Musée du Luxembourg di Parigi ripercorre l’esperienza dei Nabis, da Bonnard a Denis, chiamando in causa il loro legame con le arti decorative.
C’è tempo fino al 30 giugno per immergersi nelle atmosfere creative dei Nabis, gruppo di artisti formatosi a Parigi sul finire del 1880 e protagonisti della mostra allestita oggi proprio nella Ville Lumière, al Musée du Luxembourg. Un focus sull’importante tema delle arti decorative, dibattuto sul fronte internazionale a partire dall’esperienza inglese del movimento Arts and Crafts, negli anni Sessanta dell’Ottocento.
Les Nabis et le décor: Bonnard, Vuillard, Maurice Denis… punta lo sguardo su questo aspetto, sottolineando il desiderio, da parte dei Nabis, di annullare le distanze fra le belle arti e le arti applicate, ricorrendo al decoro come strumento di congiunzione e dialogo. Affascinati dall’estetica giapponese, i Nabis trovarono nel motivo ornamentale il punto di contatto fra la tecnica e la pittura, lavorando con i supporti più diversi, dal vetro alla carta ai tessuti.
Il linguaggio visivo utilizzato dai Nabis predilige la semplificazione adottando linee nette, colori a campiture vivaci e azzerando qualsiasi gerarchia tra gli ambiti artistici di riferimento. Considerati i pionieri delle istanze decorative moderne, Bonnard, Vuillard, Maurice Denis, Sérusier, Ranson gettarono le basi di un approccio creativo libero da etichette e forzature, lontano da regole precostituite.
Offrendo un itinerario tematico, la mostra parigina evoca l’esperienza Nabis approfondendone le caratteristiche ‒ dall’associazione simbolica tra natura e femminilità all’interesse di alcuni membri del gruppo nei confronti della spiritualità e dell’esoterismo.
[Immagine in apertura: Maurice Denis, Avril]