La fotografa documentarista Susan Meiselas ha sbaragliato la concorrenza vincendo il prestigioso riconoscimento. Grazie al progetto “Mediations”, esposto al Jeu de Paume di Parigi nel 2018.
È un riconoscimento particolarmente ambito, il Deutsche Börse Photography Foundation Prize; ad aggiudicarselo quest’anno è stata Susan Meiselas, fotografa documentarista americana classe 1948, che ha convinto la giuria composta da Sunil Gupta, Diane Dufour, Felix Hoffmann e Anne-Marie Beckmann a sceglierla in una rosa di finalisti che includeva Laia Abril, Arwed Messmer e Mark Ruwedel.
Meiselas ha conquistato il premio in denaro di 30mila sterline grazie alla mostra Mediations, andata in scena al Jeu de Paume di Parigi nel 2018. La rassegna francese ‒ la più vasta retrospettiva europea dedicata alla Meiselas – ha riunito una densa serie di lavori realizzati dagli anni Settanta a oggi, focalizzando l’attenzione sulla straordinaria capacità della fotografa di interrogare lo statuto dell’immagine all’interno del panorama attuale.
Impegnata in una indagine visiva sulle aree del pianeta interessate dai conflitti – come alcune zone dell’America Centrale fra il 1978 e il 1983, in particolare il Nicaragua durante la rivoluzione ‒ Meiselas documenta, attraverso il proprio obiettivo, temi universali come le questioni etniche e religiose o i diritti civili, includendo nella sua pratica anche l’immagine filmica, il suono e il linguaggio installativo.
[Immagine in apertura: Susan Meiselas, Villagers watch exhumation at a former Iraqi military headquarters outside Sulaymaniyah, Northern Iraq, 1991 © Susan Meiselas, 2018, via www.deutscheboersephotographyfoundation.org]