Cavalli e battaglie: due soggetti con i quali, secondo i rispettivi linguaggi, si sono confrontati sia Lucio Fontana sia Leonardo da Vinci. Una mostra in corso a Milano esplora l'approccio empirico e sperimentale che unisce i due artisti.
Nell’anno in cui, in tutto il mondo, il genio di Leonardo da Vinci viene celebrato, il Museo del Novecento di Milano ha scelto di adottare uno specifico criterio storico-critico.
Con la mostra Lucio Fontana. Omaggio a Leonardo, curata da Davide Colombo, l’istituzione lombarda “mette a confronto creatività eccellenti molto distanti nel tempo, creando un dialogo affascinante in uno dei luoghi più suggestivi del Museo e dell’intera città: la sala dedicata, appunto, a Lucio Fontana. Un progetto che propone al pubblico un esempio della capacità degli artisti del Novecento di rileggere i grandi maestri del passato“, come ha raccontato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Visitabile fino al 12 settembre e inserita nel programma comunale Milano Leonardo 500, la mostra costituisce una sorta di “omaggio nell’omaggio”.
La sua premessa storica, infatti, è la piccola esposizione Mostra di Leonardo e delle Invenzioni Italiane, che nel 1939, al Palazzo dell’Arte di Milano, suggeriva un parallelismo tra la scultura con Cavallo rampante dorato di Lucio Fontana e un disegno leonardesco per la Battaglia di Anghiari.
Nato dalla ricerca svolta dallo stesso Colombo – autore di Lucio Fontana e Leonardo da Vinci. Un confronto possibile, questo nuovo progetto espositivo riannoda i fili di quella memoria, arricchendosi di un ampio archivio di cataloghi, fotografie e riviste dedicate alla mostra del 1939. Molte le connessioni visive con quell’appuntamento, come precisato dal Direttore del Museo del Novecento Anna Maria Montaldo: “Nel riproporre questa inedita ricerca abbiamo voluto sottolineare il legame con la mostra del Palazzo dell’Arte attraverso l’allestimento ispirato alle soluzioni espositive ideate al tempo da Pagano, qui riprese in certi dettagli. Nel costruire delle suggestioni visive che evocassero la mostra del ’39 abbiamo voluto inserire un elemento di riflessione, un confronto tra il contesto museografico contemporaneo e quello della fine degli anni ’30“.
[Immagine in apertura: Exhibition view, in primo piano: Lucio Fontana, Un cavaliere (Cavallo e cavaliere), 1952, photo by Alberto Messina]