In concomitanza con la Luminara di San Ranieri, Patrono della città di Pisa, apre al pubblico il Museo delle Navi Antiche, nel cui percorso espositivo sono incluse quattro imbarcazioni lignee di epoca romana giunte a noi eccezionalmente integre.
Quasi 5mila metri quadrati di superficie espositiva, 47 sezioni, 8 aree tematiche, circa 800 reperti tra cui 7 imbarcazioni di epoca romana, databili tra il III secolo a.C. e il VII secolo d.C., quattro delle quali ancora integre: sono questi i numeri del Museo delle Navi Antiche di Pisa, che apre al pubblico domenica 16 giugno, eccezionalmente in forma gratuita dalle 21 alle 23.
È il Ministro Bonisoli in persona a tenere a battesimo la nuova struttura museale, realizzata all’interno degli Arsenali Medicei, sul lungarno pisano, oggetto di un intervento di recupero che ha preceduto l’allestimento.
Con l’inaugurazione del nuovo museo, la cui concessione è stata affidata alla Cooperativa Archeologia, si conclude un iter avviato oltre 20 fa, quando nei pressi della stazione di Pisa San Rossore, in un cantiere delle Ferrovie dello Stato, emersero reperti relativi a una nave. Dal sottosuolo, nel corso di due decenni di appassionato lavoro di ricerca, finanziato interamente con fondi del Ministero, archeologi e tecnici hanno portato alla luce centinaia di resti: si tratta di testimonianze che consentono di ricostruire uno spaccato significativo del passato della città d’arte toscana.
Tali reperti sono stati restaurati nel Centro di restauro del Legno Bagnato, provvisoriamente allestito nei pressi del cantiere di scavo. Questo importante laboratorio fisserà, a sua volta, la propria sede definitiva nel complesso di San Vito, accanto al museo.
“L’apertura del Museo delle Navi Antiche di Pisa, all’interno degli Arsenali Medicei restaurati, ed ora integralmente visibili, costituisce la conclusione di una significativa fase di tutte quelle iniziative a cura del Ministero per i Beni e le attività culturali che iniziarono col fortunato ritrovamento archeologico di Stefano Bruni a san Rossore – ha dichiarato Andrea Muzzi, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio di Pisa e Livorno. – Da allora fondamentale fu il completamento dello scavo, gli studi e le complesse lavorazioni condotte dal Centro di Restauro del Legno Bagnato e la progettazione dell‘exhibition design dovuto a Maurizio di Puolo e Anna Ranghi, il tutto seguito fin ad oggi con passione da Andrea Camilli. Ho l’onore di concludere questo lavoro sostenuto con continuità dai finanziamenti del Ministero, lavoro nel quale ho creduto fin dal mio arrivo a Pisa. Prima di me, oltre ai colleghi che mi hanno preceduto, e che ringrazio sentitamente a cominciare da coloro che mi hanno passato il testimone, vari istituti hanno collaborato e continuano a dare il loro fondamentale contributo a seconda dei rispettivi ruoli, dalla Direzione Generale, alla Direzione Regionale, poi, per gli esiti della recente riforma, al Segretariato Regionale“.
Molte le “eccellenze” incluse nel percorso museale, a partire dalle navi esposte. Sono giunte fino a noi in ottime condizioni grazie alle particolari condizione di conservazione locali, ovvero tra strati di argilla e sabbie che le hanno preservate. Come anticipato, delle 7 imbarcazioni presenti, quattro sono integre: si tratta dell’ammiraglia Alkedo da 12 rematori, del grande traghetto fluviale denominato Nave “I”, di un secondo barcone con ponti e albero ben visibili e di una piccola imbarcazione per il trasporto merci.