12 Giugno 2019
L'edificio simbolo di Barcellona sarà veramente ultimato entro il 2026, a cento anni esatti dalla scomparsa del suo progettista? Intanto, il Comune della città catalana ha concesso alla Junta Constructora del Temple Expiatori de la Sagrada Família il permesso di costruzione. Dopo 137 anni dall'avvio del cantiere...
“Signada LA llicència d’obres del temple de la Sagrada Família després de 130 d’obres irregulars. Un ingrés de 4.6M€ per Barcelona, que es sumen als 36M€ acordats per compensar l’impacte que provoca en el seu entorn. Som un govern valent que no permet privilegis”. È un tweet pubblicato da Janet Sanz, vicesindaco responsabile dell’Ecologia, dell’Urbanistica e della Mobilità del Comune di Barcellona, a mettere la parola “fine” sui 137 anni di “illegalità” che hanno fin qui contraddistinto la costruzione dell’edificio simbolo della città catalana, l’incompiuta Sagrada Familia.
Si fa fatica a crederlo, eppure la cattedrale progettata da Antoni Gaudì, in progress dal lontano 1882, non aveva ancora ottenuto il permesso di costruire da parte delle autorità competenti. Visitato da circa 4.5 milioni di turisti ogni anno, iscritto nel Patrimonio Mondiale UNESCO, il monumento consacrato da Papa Benedetto XVI nel 2010 è stato per oltre un secolo un “abuso edilizio”.
Per provare a comprendere la genesi di questa anomalia è necessario ripercorre la storia dell’edificio. Secondo quanto riportato nel blog ufficiale della Sagrada Familia, che attraverso i propri canali monitora costantemente gli interventi in corso nell’edificio, nel 1885 il progettista catalano avrebbe presentato al Consiglio Comunale di Sant Martí de Provençals, uno dei quartieri della moderna Barcellona, il permesso di costruire, accompagnando la domanda con disegni autografi. I lavori sarebbero stati intrapresi “in attesa della risposta“: con la firma apposta da Sanz nel documento, pubblicato anch’esso via Twitter, l’amministrazione di Barcellona ha ufficialmente concesso il permesso di costruzione al progetto di Gaudí. Parallelamente è stata anche approvata la “licenza per i luoghi di culto“, mentre restano ad oggi esclusi i lavori riguardanti il portico monumentale, su Carrer de Mallorca.
A pronunciarsi in merito sarà la commissione istituita nell’ottobre 2018 nell’ambito dell’accordo sottoscritto da Barcelona City Council e Junta Constructora del Temple Expiatori de la Sagrada Família.
La vicenda delle mancate autorizzazioni, infatti, era già balzata agli onori della cronaca lo scorso mese di ottobre, quando la fondazione dedita alla costruzione, alla conservazione e al restauro del bene – la già citata Junta Constructora del Temple Expiatori de la Sagrada Família – aveva concordato con l’amministrazione il pagamento di 36 milioni di euro, nel corso di 10 anni, per “compensare” l’assenza dei permessi. Come precisato dall’assessora in carica, a questa cifra andranno ora a sommarsi ulteriori 4.6 milioni, legati proprio all’ottenimento della recente autorizzazione.
L’obiettivo è terminare la costruzione entro il 2026, ovvero a 100 anni esatti dalla scomparsa di Gaudí.
[Immagine in apertura: Photo by David Ramos/Getty Images]