La project room di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, a Torino, ospita gli scatti di Irene Kung, che interpreta gli elementi naturali del paesaggio come esempi di monumenti contemporanei.
C’è tempo fino al 28 luglio per visitare la mostra allestita nella project room di CAMERA ‒ Centro Italiano per la Fotografia, a Torino, e dedicata ai Monumenti di Irene Kung. Originaria di Berna, classe 1958, Irene Kung ha tratto spunto dalla sua formazione pittorica per dare vita a una serie di scatti nei quali gli elementi che compongono il paesaggio, al netto degli interventi umani, diventano monumenti contemporanei.
Alberi, antiche rovine e architetture sono i soggetti privilegiati dalla Kung, che li lascia emergere da una oscurità nella quale è evidente il richiamo ai dettami pittorici rinascimentali. Da circa un decennio, la fotografia per Kung è uno strumento nel quale convergono gesto, emotività, istinto e anche una riflessione sugli effetti generati dall’attività umana sul paesaggio.
Inquietudine e sofferenza emergono dagli scatti onirici di Kung, che così descrive il proprio lavoro: un “tentativo di generare un nuovo significato a partire dalle percezioni di un’esperienza emotiva, è un’astrazione che mi conduce dalle zone più in ombra alla dimensione meditativa, fino agli spazi inconsci dell’anima”.
[Immagine in apertura: Irene Kung, Manchurian Pine e New Museum]