Doppia sede per la mostra su Bvlgari, ideata dal Polo Museale del Lazio in collaborazione con la storica Maison, sinonimo di straordinarie collezione di gioielli. Ieri come oggi.
Resterà aperta fino al 3 novembre prossimo BVLGARI, la storia, il sogno, la mostra che nelle due sedi espositive capitoline di Castel Sant’Angelo e Palazzo Venezia ricostruirà la storia di uno dei brand del lusso più ammirati nel mondo.
Curato da Chiara Ottaviano, ideato dal Polo Museale del Lazio in collaborazione con la celebre Maison, il progetto espositivo riannoda i fili della memoria, a partire dalla fondazione dell’azienda che si deve a Sotirio Bulgari. È lui infatti, nel 1884, a permettere la nascita di una realtà destinata non solo divenire leader nel settore della gioielleria ed orologeria d’alta gamma, ma anche a espandersi in altri ambiti, dall’hôtellerie al mondo dei profumi.
Lungo il percorso espositivo, che adotta il principio del “passaggio temporale” ed è ritmato da una serie di installazioni ad archi e scalinate intervallati da manichini, ad essere raccontati saranno aneddoti familiari, strategie commerciali e intuizioni creative. La narrazione si estende fino ai primi anni Novanta, intrecciando la vicenda di Bvlgari con un’indagine alle ragioni del successo internazionale della moda e del design made in Italy.
Sebbene in larga parte mai esposte prima d’ora, in questa occasione verranno presentate anche le iconiche creazioni della Collezione Heritage, di proprietà dell’azienda stessa.
Ad affiancarle saranno importanti prestiti provenienti da collezioni private. Documenti d’archivio inediti, foto d’epoca e filmati contribuiranno a delineare oltre un secolo di storia di Bvlgari e del Paese, in un intreccio tra moda, costume e società.
Gli abiti di alta moda scelti per questo appuntamento provengono dalla collezione privata di Cecilia Matteucci Lavarini. La mostra riporterà in auge anche la straordinaria fase della Dolce Vita romana, quando Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman, Anna Magnani e Audrey Hepburn contribuirono all’ascesa del brand, indossane i preziosi manufatti. A contraddistinguerli, ieri come oggi, sono i volumi sontuosi, le linee arrotondate, il ricorso al colore.
In mostra non mancheranno anche opere risalenti a una fase più vicina ai giorni nostri, come le creazioni risalenti agli anni Ottanta e Novanta, la cui modularità e la capacità di adattarsi ai diversi momenti della giornata testimoniano l’interesse dall’azienda a porsi in linea con le mutate esigenze delle donne.