Artista dall'animo cosmopolita, Louise Manzon è in mostra nel centro storico di Firenze, nella cornice del Museo Marino Marini. Dalle sue creazioni scultoree emerge un'analisi di temi come l'ambiente, il mare, la condizione umana, la capacità delle donne di essere "portatrici di vita".
C’è tempo fino all’8 settembre per visitare, al Museo Marino Marini di Firenze, le opere dell’artista franco-brasiliana Louise Manzon. Nata a San Paolo del Brasile, è cresciuta in una famiglia cosmopolita, formandosi tra il Sud America, l’Europa e gli Stati Uniti dopo aver conseguito una laurea in Disegno Industriale nella città d’origine.
I lavori selezionati in occasione della personale fiorentina, dal titolo AION, affrontano alcuni dei temi chiave della sua ricerca artistica: dall’incessante e inesorabile scorrere del tempo fino al ripetersi del fenomeno migratorio. Centrale, inoltre, è l’indagine sulla figura femminile, “portatrice di vita, custode di sogni e speranze, interpreti della forza e della dignità umana“.
Il percorso espositivo, visitabile a ingresso gratuito, riunisce sculture che riproducono donne di grande intensità. Sebbene i loro corpi siano ricoperti da “abiti” o vestiti realizzati con materiali poveri – fili di ferro, frammenti di reti metalliche, cocci di ceramica, stracci – Manzon posiziona sulle loro teste, realizzate in terracotta, delle corone.
Non si tratta di un semplice accessorio, ma di un prezioso connotato capace di rendere queste donne “vere regine, archetipi femminili portatrici di vita, di lotte affrontate nella storia, nelle culture, nelle religioni, nelle geografie“. Tale aspetto risulta particolarmente centrale nelle opere più recenti dell’artista, anch’esse in mostra, dalle quali emerge l’idea della donna come “sintesi dell’umanità“, nonché come metafora del concetto stesso di esistenza.
[Immagine in apertura: Louise Manzon, Anime in attesa]