"La vérité" del regista giapponese Kore-eda Hirokazu e "The Burnt Orange Heresy" di Giuseppe Capotondi sono i film scelti, rispettivamente, per l'apertura e la chiusura della 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
A poco più di un mese all’apertura della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma a Venezia dal 28 agosto al 7 settembre, inizia a comporsi il cartellone delle proiezioni.
Ancora una volta diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta, quest’anno la kermesse sarà aperta dalla prima mondiale di La vérité, opera del regista e sceneggiatore giapponese Kore-eda Hirokazu. Come ha messo in evidenza lo stesso direttore Barbera, si tratta del “primo film realizzato al di fuori del suo Paese da Kore-eda, che ha avuto il privilegio di poter lavorare con due grandi star del cinema francese“. Il riferimento è a Catherine Deneuve e Juliette Binoche, che insieme a Ethan Hawke compongono il cast della pellicola e danno vita “a una poetica riflessione sul rapporto madre-figlia e sul complesso mestiere d’attrice“, ancora nelle parole di Barbera.
All’anteprima mondiale del thriller neo-noir The Burnt Orange Heresy (da cui è tratta l’immagine in apertura, © Jose Haro), diretto da Giuseppe Capotondi, spetterà invece l’onore di chiudere il festival lagunare. La proiezione, anch’essa prevista in Sala Grande nella giornata di sabato 7 settembre, precederà la cerimonia di premiazione. Presentato a Venezia fuori concorso, il film è interpretato da Claes Bang, Elizabeth Debicki, Donald Sutherland e Mick Jagger, che nella cornice dell’Italia dei giorni nostri si ritroveranno al centro di una vicenda ritmata dallo scontro tra il mondo dell’arte e quello della malavita.
Esattamente dieci fa, in occasione della 66. Mostra di Venezia, Capotondi aveva presentato il suo primo lungometraggio di finzione: si trattava de La doppia ora, per il quale la protagonista Kseniya Rappoport ricevette l’ambita Coppa Volpi per la migliore attrice.