Hacker e nerd sono sempre uomini? Al giorno d'oggi, le tecnologie digitali sono dominio quasi esclusivo del genere maschile. Ma non è sempre stato così, né è così ovunque. Basta visitare una mostra tutta al femminile in corso a Eindhoven, in Olanda.
La percezione all’interno della società, spesso anche tra gli addetti ai lavori, è che il settore tecnologico sia appannaggio degli uomini, o almeno che così sia stato finora.
È con il dichiarato intento di invertire questa convinzione, quindi, che lo spazio di ricerca MU – situato nella città olandese di Eindhoven, essa stessa tra i maggiori centri tecnologici del mondo – ha inaugurato lo scorso 20 luglio la mostra Computer Grrrls, visitabile fino al prossimo 6 ottobre.
L’esposizione chiama a raccolta 22 autrici tra artiste, ricercatrici, hacker e maker, per presentare al pubblico una diversa visione del rapporto tra donne e macchine: stampa 3D, video-tutorial postati online, installazioni e ambienti in realtà virtuale sono solo alcuni dei “mezzi” messi in campo, che dimostrano tanto per cominciare come il sesso femminile abbia più che familiarità con le tecnologie del nuovo Millennio.
Di più, i temi affrontati in mostra sono essi stessi “all’avanguardia”, sollevando tutta una serie di nodi irrisolti nel settore tech che impattano sullo sviluppo della società, a cui cercano di trovare un rimedio: gli argomenti spaziano dal bias sessista con cui gli algoritmi sono inavvertitamente progettati – per cui magari un’intelligenza artificiale finisce sistematicamente per valutare meglio i curricula dei lavoratori rispetto a quello delle lavoratrici – alla sorveglianza digitale, dallo spazio riservato alle minoranze su internet al rischio rappresentato dal cosiddetto “colonialismo digitale”.
Oltre che a essere proiettata al futuro, l’esposizione dedica un’intera parete alla cronistoria dell’alleanza tra donne e tecnologie. Lo stesso titolo della mostra, in effetti, trae spunto da un articolo pubblicato su Cosmopolitan addirittura nell’aprile 1967: l’informatica veniva indicata come un settore particolarmente promettente per le donne. Un’ironica coincidenza, se si considera che proprio in quel periodo la presenza femminile in ambito tecnologico iniziò a calare: in precedenza, almeno dagli anni Quaranta a programmare e utilizzare i primi computer erano in larga parte donne…