Avviata nel 2009, la costruzione del nuovo "tassello architettonico" dell'Isola dei Musei di Berlino è stata ultimata. Il progetto è stato curato dallo studio guidato dal britannico David Chipperfield.
Conto alla rovescia, a Berlino, per la grande festa di apertura della James-Simon-Galerie, in programma sabato 13 luglio. Realizzato su progetto dello studio David Chipperfeld Architects, l’edificio costituisce la nuova “porta di ingresso” alla celebre Museumsinsel o Isola dei Musei, il complesso architettonico, sorto tra il 1824 e il 1930, del quale fanno già parte Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie, Bode-Museum e Pergamonmuseum.
Con una superficie di 10.900 metri quadrati, la struttura non può tuttavia essere riduttivamente considerata solo come il luogo deputato all’accoglienza dei visitatori – quasi un milione all’anno – delle cinque prestigiose istituzioni museali berlinesi. Come ha infatti precisato lo stesso Chipperfield, “James-Simon-Galerie risolve problemi logistici e infrastrutturali per il complesso museale, e realizza anche una visione architettonica per l’Isola dei Musei“. In particolare, la sua “posizione altamente simbolica ci ha incoraggiato a trovare una lettura dell’edificio che trascende le sue funzioni pratiche“, condizione che ha favorito il ricorso a un linguaggio contemporaneo, ma evocativo dell’architettura neoclassica.
Definita da Hermann Parzinger, presidente della Stiftung Preußischer Kulturbesitz, “più di una semplice porta d’accesso al Museumsinsel, e molto più di un semplice edificio di servizio“, bensì “una chiave di volta contemporanea, un contrappunto architettonico ai cinque edifici storici del Museumsinsel“, in grado di condurre l’isola nel XXI secolo, la James-Simon-Galerie deve il suo nome al grande filantropo e mecenate delle arti scomparso nel 1932. Proprio a James Simon, infatti, si devono il finanziamento e la promozione di una pluralità di interventi culturali: fu lui, ad esempio, a sostenere economicamente lo scavo nel corso del quale, nel 1912, venne riportato alla luce il busto di Nefertiti, da lui donato ai Berlin Museums otto anni più tardi.
Oltre alla zona per la vendita dei biglietti, al guardaroba, all’area informazioni, negli spazi interni della James-Simon-Galerie i visitatori troveranno uno spazio per mostre temporanee, un auditorium, un negozio, una caffetteria e un ristorante. In particolare, in occasione dell’inaugurazione dell’edificio, i 650 metri quadrati dell’area espositiva accoglieranno la mostra James Simon. The Art of Giving Well. Film e installazioni video ricostruiscono la vita e il lavoro dell’uomo d’affari e protettore delle arti, del quale saranno ricordati sia i progetti filantropici, sia le donazioni alle raccolte museali berlinesi.
[Immagine in apertura: James-Simon-Galerie, view towards the main entrance, © Ute Zscharnt for David Chipperfield Architects]