La Biennale di Vallauris rende omaggio alla tradizione ceramica nazionale con una mostra che attinge dalle raccolte del Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Si intitola Terra Italia la mostra inclusa nella nuova edizione della Biennale di Vallauris, in corso nella cittadina francese sino al prossimo 4 novembre. Giunta all’appuntamento numero 25, la biennale d’oltralpe dedica all’Italia – Paese ospite quest’anno – un omaggio espositivo, con la rassegna curata da Claudia Casali, direttrice del MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
L’evoluzione della figurazione e la gestualità della materia sono i due capisaldi della mostra francese che riunisce, sul fronte figurativo, le ricerche di Fausto Melotti, Aligi Sassu, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Enrico Baj, Ugo Nespolo, Paolo Polloniato e Mattia Vernocchi, solo per citarne alcuni dei grandi nomi coinvolti.
La sezione dedicata alla materia, invece, vede primeggiare Lucio Fontana, dalle cui “elaborazioni teoriche”, sottolinea la curatrice Casali, “provengono tutte le manifestazioni che si sono succedute soprattutto negli anni Sessanta”.
I suoi lavori sono affiancati dalle opere di Carlo Zauli, Nanni Valentini, Alfonso Leoni, Giacinto Cerone, Alessandro Roma, Nero/Alessandro Neretti, Silvia Celeste Calcagno, Salvatore Arancio e Sissi, a riprova di un inesauribile desiderio di scandagliare le potenzialità della ceramica da parte di intere generazioni di artisti italiani.
[Immagine in apertura: Andrea Salvatori, Stars III, 2011, terraglia forte e porcellana. Courtesy: Andrea Salvatori]