Il museo veneziano celebra il suo “padrone di casa” con una mostra che ripercorre le vicende della famiglia Fortuny. Tra passione per la pittura e amore per il collezionismo.
Il passato riecheggia nei labirintici ambienti di Palazzo Fortuny, che rende omaggio alla famiglia da cui trae il nome con una mostra suggestiva. Fino al 24 novembre, I Fortuny. Una storia di famiglia accende i riflettori sulle vicende di una stirpe illustre, che trovò nella città lagunare uno straordinario contesto dove mettere radici.
A essere raccontata è l’esistenza di padre e figlio – Mariano Fortuny Y Marsal e Mariano Fortuny y Madrazo – lungo una linea del tempo che dall’Ottocento si dipana fino al secolo scorso. Furono la pittura e l’amore per il collezionismo ad accomunare i due Mariano, definendo i contorni entro i quali avrebbe preso forma la storia creativa di una famiglia ricordata ancora oggi, a 70 anni di distanza dalla morte di Mariano figlio.
La mostra veneziana riunisce un denso corpus di opere e manufatti collezionati dai Fortuny nell’arco dei decenni, sottolineando l’eterogeneità di una raccolta parzialmente conservata a Venezia, prima a Palazzo Martinengo e poi a Palazzo Pesaro Orfei, attuale sede del Museo Fortuny.
La maggior parte delle opere, infatti, fu donata a svariati musei internazionali per volere di Mariano Fortuny y Madrazo e della moglie Henriette.
L’obiettivo della rassegna lagunare è ricostruire la preziosa collezione, facendo giungere dalle diverse istituzioni sparse nel mondo capolavori inestimabili come il Vaso del Salar, custodito dal Museo dell’Ermitage e decorato, alla base, dallo stesso Fortuny Marsal, anche autore del celebre dipinto I figli del pittore nel salone giapponese.
Non mancano, in mostra, alcuni modelli dei famosi abiti Delphos, che fecero conoscere Mariano Fortuny y Madrazo a tutte le latitudini.
[Immagine in apertura: Mariano Fortuny y Madrazo, Busto del padre Mariano Fortuny y Marsal (bronzo, non datato) e Filippo II in armatura, copia da Tiziano (tempera su legno, 1891). Fondazione Musei Civici di Venezia-Museo Fortuny]