La complessa composizione e la precisione esecutiva rendono l'"Arazzo millefiori" un capolavoro dell'arte tessile fiamminga. A Pistoia un ciclo di incontri, in programma tra agosto e settembre, ne analizza tutti gli aspetti salienti.
Tra le opere custodite nei musei della Fondazione Pistoia Musei-Antico Palazzo dei Vescovi c’è l’Arazzo millefiori. Considerato un capolavoro dell’arte tessile fiamminga, venne realizzato a Enghien, intorno al 1530; si caratterizza per l’articolata ed estrosa composizione, la preziosità dei materiali e la sapienza dimostrata dalle maestranza nell’esecuzione tecnica.
La sua complessità e raffinatezza hanno ispirato il ciclo di appuntamenti estivi che la città di Pistoia si appresta a ospitare tra agosto e settembre. A dare il via al progetto sarà l’incontro Alla conquista della rosa: strategie dell’amor cortese, dedicato al tema della rosa e in programma il primo agosto.
Lo spunto per l’analisi proposta nel corso della serata proviene proprio dall’osservazione dell’Arazzo millefiori, sulla cui superficie è stata più volte raffigurata una rosa, fiore da sempre di ispirazione per gli artisti e per i poeti, ma anche emblema della grazia femminile.
In passato esposto nella cattedrale di Pistoia, durante la Settimana Santa, l’arazzo fiammingo verrà ulteriormente analizzato nel corso dell’iniziativa, che intende anche ricostruire l’importanza e il ruolo di tali manufatti tra le corti dell’Europa rinascimentale. L’enigma della dama con l’unicorno: conflitto tra desiderio e castità è il titolo del secondo appuntamento (29 agosto), che esaminerà la figura dell’animale selvaggio e fantastico, elevato a simbolo di castità e purezza della dama cortese. Il ciclo sarà quindi chiuso da L’amore rifiutato: la novella di Nastagio degli Onesti (5 settembre), che esaminerà un dipinto di Sandro Botticelli nel quale è presente proprio un arazzo millefiori.