La mostra allestita al Museo dell’Arte Ceramica di Ascoli Piceno riunisce una serie di opere realizzate sul territorio dalla fine del Trecento a oggi. Rinnovando una tradizione che è sopravvissuta al terremoto del 2016.
Fino al 3 novembre, la mostra Con la terra e con il fuoco. L’Arte della maiolica ad Ascoli Piceno dal XV secolo a oggi, a cura di Giuseppe Matricardi e Stefano Papetti, celebra la produzione ceramica ascolana da fine Trecento ai giorni nostri, con un’ampia sezione dedicata ai ceramisti attualmente attivi sul territorio.
E lo fa a partire da una serie di opere realizzate in epoca medievale proprio nella città di Ascoli Piceno, da sempre legata all’arte della maiolica, la cui produzione, nonostante il terremoto del 2016, ha raggiunto l’epoca attuale, anche tra le province di Fermo e Macerata.
La mostra, allestita negli ambienti del Convento annesso alla duecentesca Chiesa di San Tommaso, oggi sede del Museo dell’Arte Ceramica, è suddivisa in cinque sezioni, che presentano in ordine cronologico i vari stili susseguitisi nel tempo: dai manufatti stilizzati del Trecento alla tipica “rosetta” fino ai richiami ai dipinti dei pittori attivi in città dal Quattrocento, come Carlo Crivelli, per arrivare, infine, all’epoca attuale.
[Immagine in apertura: Manifattura Matricardi, 1923-26. Piatto con cavalluccio marino e ramages a ramina dipinto da Giancarlo Polidori, maiolica. Ascoli Piceno, collezione Matricardi]