Conosciuto per i suoi quadri astratti, Mario Radice non si è dedicato solo alla pittura. Una mostra alla Pinacoteca Civica di Como indaga il suo legame con l'architettura, attraverso le collaborazioni con Cesare Cattaneo, Giuseppe Terragni e Ico Parisi.
Noto per la sua produzione pittorica astratta, che negli anni Settanta e Ottanta lo portò a essere riconosciuto come uno dei nomi più apprezzati in Italia, Mario Radice toccò anche altri ambiti creativi, come il design e l’architettura. Un’anima “progettuale” che andava oltre la tela, dunque, e che è ora evocata dalla mostra Mario Radice: il pittore e gli architetti. La collaborazione con Cesare Cattaneo, Giuseppe Terragni, Ico Parisi, in corso alla Pinacoteca Civica di Como fino al 24 novembre.
Curata da Roberta Lietti e Paolo Brambilla, l’esposizione mette in risalto l’ampio lavoro pittorico e plastico di Radice, facendo luce sulla sua collaborazione con i tre architetti. Divisa in altrettante sezioni, la mostra prende avvio con un’analisi del rapporto tra Mario Radice e Cesare Cattaneo, grazie a uno dei lavori più rappresentativi del loro incontro. Si tratta della Fontana di Camerlata, opera scultorea concepita tra il 1934 e il 1935 per il piazzale di Camerlata di Como, e realizzata a Parco Sempione l’anno seguente in occasione della VI Triennale di Milano.
Il percorso espositivo prosegue nelle sale della Pinacoteca, con la parentesi dedicata alla relazione tra Radice e Giuseppe Terragni. Studi su carta, disegni, foto d’epoca e gigantografie riempiono l’ambiente, portando l’osservatore all’interno del processo creativo.
La sezione conclusiva si concentra sulla collaborazione tra Radice e l’architetto Ico Parisi, con bozzetti e riproduzioni su larga scala di alcuni affreschi realizzati negli anni Cinquanta. Nel complesso, la mostra offre un viaggio interdisciplinare ricco di testimonianze e documenti inediti, alcuni dei quali esposti per la prima volta al grande pubblico.
[Immagine in apertura: Mario Radice, Composizione C.F. 123 B, 1936-1938, olio su tela, 66 x 72 cm, Pinacoteca Civica di Como]