Alla sua quinta edizione, torna “FestiWall ‒ Festival internazionale di arte pubblica” di Ragusa. Una settimana tra murales, concerti e workshop con la comunità locale.
Sempre più spesso la street art è chiamata a scendere in campo, con l’obiettivo di riqualificare aree abbandonate del tessuto urbano. Tra i tanti festival impegnati nella rigenerazione delle periferie italiane, ce n’è uno che si appresta ad andare in scena per il quinto anno di fila. Si tratta di FestiWall ‒ Festival internazionale di arte pubblica, in programma dal 9 al 15 settembre a Ragusa.
Inaugurata nel 2015 e giunta alla sua ultima edizione, la manifestazione si prepara a tagliare il nastro, portando nel capoluogo siciliano alcuni tra gli street artist più apprezzati del panorama internazionale: dagli argentini Elian Chali (nell’immagine in apertura, il suo work in progress) e Fasoli aka Jaz al tedesco Case Maclaim, dallo spagnolo Ampparito al sardo Ciredz, unico italiano all’interno di una lista mai come quest’anno diversificata negli stili e nelle provenienze degli autori. Ognuno di essi è invitato a confrontarsi con aree diverse della città, con un focus particolare sugli edifici dismessi della zona industriale, rianimando attraverso l’arte strutture da tempo abbandonate e in cerca d’identità.
Ma FestiWall non è solo forma e colore. Il calendario della kermesse sarà infatti anche quest’anno ricco di appuntamenti paralleli, tra concerti jazz, workshop e Poetry Slam ‒ le “battaglie” a colpi di poesia che avranno luogo nello Skate Park di Ragusa, quartier generale e cuore pulsante del festival. Insomma, una rassegna diversificata e trasversale, nata e cresciuta negli anni con un unico obiettivo: intervenire sul territorio, affrontando con la cultura le criticità anche più complesse del rapporto tra città e tessuto sociale.