La scultura di Rachele Bianchi monumento pubblico, a Milano
30 Settembre 2019
Non era mai accaduto fino a ora: per la prima volta a Milano una statua raffigurante un soggetto femminile, realizzata da un'artista donna, è diventata un monumento pubblico. Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia di inaugurazione di "Personaggio", scultura bronzea di oltre 3 metri di altezza eseguita dalla milanese Rachele Bianchi. L'opera è stata posizionata, in forma permanente, nelle vicinanze di Piazza della Repubblica. In occasione della presentazione è stata inoltre annunciata la nascita dell’Associazione Culturale Archivio Rachele Bianchi, che all'inizio del 2020 aprirà i propri spazi. Oltre alla diffusione della conoscenza sull'artista, scomparsa nel 2018, questa organizzazione si occuperà anche di sostenere la giovane arte contemporanea femminile.
Milano, un momento dell’inaugurazione della scultura “Personaggio” dell’artista milanese Rachele Bianchi
Milano, un momento dell’inaugurazione della scultura “Personaggio” dell’artista milanese Rachele Bianchi
Milano, un momento dell’inaugurazione della scultura “Personaggio” dell’artista milanese Rachele Bianchi
Milano, un momento dell’inaugurazione della scultura “Personaggio” dell’artista milanese Rachele Bianchi
Rachele Bianchi, Personaggio, 1999. Photo Laura La Monaca, courtesy Archivio Rachele Bianchi
Rachele Bianchi, Donna nel vento, 2003 (particolare). Courtesy Archivio Rachele Bianchi
Rachele Bianchi, La Coppia, 1994 (dettaglio). Photo Laura La Monaca, courtesy Archivio Rachele Bianchi
Rachele Bianchi: da sinistra Vaso con i cavalli, s.d. prima metà degli anni Cinquanta; Vaso blu con alberi, s.d. prima metà degli anni Cinquanta. Photo Laura La Monaca, courtesy Archivio Rachele Bianchi
Rachele Bianchi, Alzata per frutta, s.d. prima metà degli anni Cinquanta. Photo Laura La Monaca, courtesy Archivio Rachele Bianchi
Rachele Bianchi, Nudo sul divano rosso, 1951. Photo Laura La Monaca, courtesy Archivio Rachele Bianchi
Rachele Bianchi, Personaggio, 2013. Photo Laura La Monaca, courtesy Archivio Rachele Bianchi