Una artista invitata a spendere tre settimane in un work in progress a stretto contatto con la comunità. Nasce da queste premesse “Un motivo costante”, il nuovo progetto di Anna Capolupo, in mostra a Montelupo Fiorentino.
Chi lo ha detto che gli oggetti non hanno un’anima? È decisamente convinta del contrario Anna Capolupo, che afferma: “le cose rimangono, anche quando noi non ci siamo più”. Nata a Lamezia Terme nel 1983, l’artista calabrese è in questi giorni in mostra alla Nuova Galleria Facto di Montelupo Fiorentino con Un motivo costante, il progetto espositivo a cura di Christian Caliandro, step conclusivo di una residenza che ha visto l’artista impegnata per tre settimane, a partire dallo scorso 29 agosto.
Durante la permanenza all’interno degli spazi polifunzionali di Facto ‒ Fabbrica Creativa Toscana, la Capolupo si è cimentata in un intenso work in progress pittorico, rielaborando, con spray e pennelli, scarti e residui del quotidiano raccolti grazie alla collaborazione della comunità locale. Il risultato finale è un viaggio nell’universo dell’artista, che da anni si concentra sul concetto di abbandono e di degrado urbano: una “mostra-non mostra”, frutto dell’interazione tra l’autrice e le persone del luogo.
In corso fino al prossimo 3 novembre, l’evento si inserisce all’interno del programma espositivo di Facto, il progetto di rigenerazione urbana che punta a rianimare attraverso l’arte strutture abbandonate del piccolo comune toscano di Montelupo Fiorentino. Una realtà culturale ormai consolidata, divenuta in poco tempo luogo di scambio e dibattito attivo, simbolo di una proficua interazione tra professionisti dell’arte e territorio.