Il mito romantico di William Blake, alla Tate Britain di Londra

9 Settembre 2019


A lungo sottovalutato, William Blake è ritenuto oggi uno dei più grandi letterati europei. Vissuto tra il 1757 e il 1827, il poeta, noto per i suoi componimenti romantici, sarà presto protagonista di una grande esposizione alla Tate Britain di Londra: una mostra che avrà l’obiettivo di “rispolverare” e far conoscere al grande pubblico disegni e dipinti dell’autore.

Profondo sostenitore del ruolo prioritario dell’arte nella società, Blake incarnò appieno il mito dell’artista “totale”, mescolando linguaggi creativi e superando i confini tra le forme espressive. Una sintesi di pensiero potente e visionaria, bene espressa a partire dai componimenti poetici, sempre giocati tra immagini e parole.

La pittura di Blake torna oggi al centro del dibattito artistico grazie alla mostra in programma alla Tate Britain dall’11 settembre al 2 febbraio. Curato da Martin Myrone e Amy Concannon, il progetto espositivo raccoglierà per la prima volta circa trecento opere visuali del poeta inglese, tra acquerelli, dipinti e stampe. Un rassegna che segue la grande retrospettiva dedicata all’autore, nel 2001, sempre dal museo britannico.

A rendere l’itinerario ancora più denso contribuisce la rielaborazione digitale di due grandi affreschi, ideati da Blake intorno al 1805 e mai realizzati: The Spiritual Form of Nelson Guiding Leviathan e The Spiritual Form of Pitt Guiding Behemoth – questi i titoli delle due opere ‒ saranno ingranditi e proiettati sulle pareti del museo, portando a compimento, attraverso l’impiego dell’alta tecnologia, uno dei sogni più ambiziosi e incompiuti dell’artista.

Completa l’allestimento la ricostruzione della prima e sfortunata mostra di Blake, nel 1809: la rassegna, che all’epoca non ottenne il successo di pubblico desiderato, sarà ri-allestita nelle sale del museo londinese, portando agli occhi della critica internazionale una delle figure più innovative della nostra storia.

[Immagine in apertura: William Blake, Newton, 1795-1805 circa, Tate]