Sta facendo il giro del mondo la notizia del ritrovamento di una piccola tavola in legno dipinta da Cimabue. Era custodita in una abitazione privata a Compiègne, a nord di Parigi.
Sembra incredibile che un dipinto, considerato una semplice icona e appeso alla parete della propria dimora, possa rivelarsi opera di uno degli artisti più celebri di sempre. Eppure, a volte, la realtà è in grado di superare la fantasia. Lo dimostra l’eccezionale ritrovamento avvenuto a Compiègne, a nord di Parigi. Protagonista assoluta della vicenda una piccola tavola in legno, conservata tra le mura di una abitazione privata, attribuita a Cimabue.
A confermare la paternità del dipinto è stato il team di periti Turquin, specializzati in arte antica, in seguito alla segnalazione di una anziana signora, membro della famiglia proprietaria dell’immobile, alla casa d’aste Actéon, che ha subito mobilitato gli esperti. Secondo questi ultimi, la tavola, dipinta a tempera a uovo su fondo dorato, farebbe parte di un dittico del 1280, raffigurante, probabilmente su otto pannelli – due dei quali conservati alla Frick Collection di New York e alla National Gallery di Londra ‒, alcune scene della Passione di Cristo.
La stima della tavola oggetto della fortunata scoperta, intitolata Cristo deriso (nell’immagine in apertura, via Artribune), si aggira fra i 4 e i 6 milioni di euro e sarà battuta all’asta il prossimo 27 ottobre a Senlis. Erano trascorsi decenni dall’ultimo ritrovamento di un’opera originale di Cimabue, i cui dipinti sono preziosi e rarissimi.