Al via a Venezia una mostra eccezionale, in occasione della quale sono stati concessi in prestito autentici capolavori pittorici appartenenti alle collezioni fiamminghe, sia pubbliche che private.
È nella storica cornice dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale, nel cuore di Venezia, che, dal 5 settembre al 1° marzo 2020, sarà possibile immergersi nelle sofisticate atmosfere fiamminghe anche senza abbandonare l’Italia. In occasione dell’attesa mostra Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni la città lagunare accoglie infatti uno straordinario corpus di opere provenienti dai principali musei del Belgio, oltre che da collezioni private.
Il progetto espositivo accende i riflettori sulle complesse e stratificate relazioni tra le Fiandre e Venezia, impiegando come privilegiato ambito di analisi la produzione pittorica. Curata da Ben Van Beneden, direttore della Rubenshuis di Anversa, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, Da Tiziano a Rubens è accompagnata da un allestimento d’eccezione. Le straordinarie tele di Tiziano, Peter Paul Rubens, Anthony van Dyck e Michiel Sweerts, solo per citare alcuni degli artisti inclusi nel percorso di visita, sono state collocate all’interno delle “constkamers”, ricreate a Palazzo Ducale. Così facendo, le tradizionali stanze in cui la nobiltà fiamminga esibiva il proprio gusto, il proprio status e i propri interessi, non solo di natura artistica, “prendono vita”, seppur temporaneamente, nell’Appartamento del Doge.
A rendere ancor più rilevante la mostra, già contraddistinta dalla presenza di opere raramente concesse in prestito e di dipinti al proprio debutto espositivo, poiché mai presentati in pubblico prima d’ora, ci sono tre “speciali ritorni a casa”. Realizzate proprio a Venezia, tre “icone della pittura veneziana” saranno esposte in città per l’intera durata della rassegna. Si tratta de L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina di Alessandria, pala d’altare proveniente dall’ex Chiesa di San Geminiano, nota anche con l’appellativo di “il Tintoretto di David Bowie”; del Ritratto di una Dama e sua figlia di Tiziano, che potrebbe rappresentare l’amante del pittore e la loro figlia, Emilia, e di Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Papa Alessandro VI, anch’esso opera di Tiziano.
Da Tiziano a Rubens, infine, è arricchita da una sezione focalizzata sul famoso compositore fiammingo Adriaan Willaert: anche nel suo caso si può parlare in termini di “ritorno”, poiché, una volta trasferitosi a Venezia, divenne Maestro di Cappella della Basilica di San Marco e fondò la Scuola di Musica Veneziana, frequentata, tra gli altri, da Giovanni Gabrieli e Claudio Monteverdi.
[Immagine in apertura: Jacopo Tintoretto, L’angelo annuncia il martirio a Santa Caterina d’Alessandria (1560–1570). Collezione privata, in prestito alla Rubenshuis, Anversa © Collectie Stad Antwerpen, photo Bart Huysmans & Michel Wuyts, dettaglio]