Va al "Black Sea Maritime Archaeology Project" il premio per il ritrovamento archeologico più importante del 2019. A deciderlo la commissione dell'International Archaeological Discovery Award. La premiazione avverrà il 15 novembre, nel Parco Archeologico di Paestum.
Intitolato a Khaled al-Asaad – il direttore del sito archeologico di Palmira brutalmente ucciso dall’ISIS nel 2015 ‒, l’International Archaeological Discovery Award è il più prestigioso riconoscimento dedicato all’archeologia. Giunto alla sua quinta edizione, il premio è rivolto agli archeologi di tutto il mondo che, attraverso le loro attività di ricerca, si sono particolarmente distinti per la scoperta di meraviglie dell’antichità, riportate alla luce e consegnate al presente.
Promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e da Archeo, la prima testata archeologica italiana, il premio sarà consegnato quest’anno a Jonathan Adams, responsabile del Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), il progetto proclamato vincitore grazie alla scoperta del più antico relitto navale intatto mai trovato sul fondale marino.
Rinvenuta al largo della costa della Bulgaria, a 2 km di profondità nel Mar Nero, la nave risale a 2.400 anni fa. Rimasta incredibilmente integra grazie all’insolita composizione chimica dell’acqua e alla mancanza di ossigeno al di sotto dei 180 metri di profondità, la struttura presenta ancora l’intero corpo degli elementi portanti, fra cui l’albero e i banchi per i rematori, che prima d’ora non erano mai stati rinvenuti intatti in navi così antiche.
Il progetto di ritrovamento del relitto, durato quasi tre anni, sarà premiato il prossimo 15 novembre nel Parco Archeologico di Paestum che, dal 14 al 17 novembre, raccoglierà professionisti da tutto il mondo per dibattere sui temi cruciali dell’archeologia.
[Immagine in apertura: Bulgaria, nel Mar Nero il più antico relitto intatto del mondo. Photo © Rodrigo Pacheco-Ruiz]